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mercoledì 23 giugno 2010

Alimentazione e caldo.




ALIMENTI FUNZIONALI, INTEGRATORI, PROBIOTICI E PREBIOTICI:
CHE CONFUSIONE
Dr.ssa Loredana Circi - biologa nutrizionista

Ci avviciniamo all’estate, il caldo avanza, le esigenze nutrizionali si modificano, soprattutto per contrastare le perdite di acqua e sali minerali che una sudorazione esagerata può comportare. C’è da dire che comunque la sudorazione corporea è un meccanismo di difesa dell’organismo per regolare il mantenimento della temperatura corporea interna quanto appunto la temperatura esterna è estremamente elevata. Noi “mammiferi” siamo omeotermi, cioè abbiamo imparato nel nostro processo evolutivo ad adattarci ai cambiamenti ambientali, soprattutto termici, il nostro organismo lavora con feed-back negativo: se la temperatura esterna è troppo elevata sudiamo per raffreddare il corpo, se la temperatura esterna è bassa, lavoriamo per non dissipare l’energia accumulata.


E’ in questo periodo che soprattutto a seguito di messaggi pubblicitari incalzanti e spesso di conseguenza con scelte “fai da te” il consumatore cerca di orientarsi tra una giungla di offerte di integratori, alimenti funzionali ,probiotici, prebiotici nutraceutici, simbiotici e quant’altro allo scopo di trovare un giusto rimedio a una naturale risposta
dell’organismo, la sudorazione, ma anche ad alterazioni intestinali che nel periodo estivo si possono presentare in modo più evidente. Cerchiamo di fare allora un po’ di chiarezza tra queste offerte “sempre indispensabili?”conoscendole.
Nella sudorazione , le perdite di sodio, potassio, cloro, magnesio provocano spossatezza e disidratazione dello sportivo soprattutto, ma anche di chiunque segue una normale vita lavorativa durante il periodo estivo. Durante una competizione che si svolge a temperature elevate l'organismo può perdere anche qualche litro d'acqua e una quantità di sodio pari a 2 g per litro come è dimostrato da molteplici studi ,ma attenzione,il reintegro salino è essenziale solo in attività fisiche della durata superiore alle quattro ore. Considerando anche una sensibilità individuale alla disidratazione, si può comunque affermare che tutti gli integratori salini sono completamente ingiustificati per corse di durata inferiore alle due ore: basta reidratarsi con acqua (ed eventualmente carboidrati) per non avere alcun problema. Quindi assumere sì i liquidi necessari, ma l'acqua basta. Si può invece, per contrastare queste perdite, integrare i Sali minerali direttamente con gli alimenti che li contengono, quali la frutta, per esempio banane, albicocche, melone, e zuppe di verdure e legumi.
Negli ultimi anni si è assistito a un crescente interesse della comunità scientifica e dell’opinione pubblica nei confronti di una serie di alimenti classificati come “alimenti funzionali” , conosciuti e denominati anche come “medical food” o “nutraceutici”. Secondo l’European consensus on developing health claims legislation on functional foods (1999) un alimento può definirsi funzionale se al di là delle proprietà nutrizionali, è scientificamente dimostrata la sua capacità di influire positivamente su una o più funzioni fisiologiche, contribuendo a preservare o migliorare lo stato di salute e benessere e/o a ridurre il rischio di insorgenza delle malattie correlate al regime alimentare.
Per quanto riguarda i probiotici e prebiotici, il Ministero della Salute ha elaborato specifiche Linee guida (2005) allo scopo di definire sia le definizioni che il loro uso.
La definizione di termine Probiotico deriva da “pro bios” e significa “favorevole alla vita”. Le organizzazioni internazionali FAO e OMS hanno definito i probiotici come “microrganismi vivi e vitali che conferiscono benefici alla salute dell’ospite quando consumati, in adeguate quantità,come parte di un alimento o di un integratore”.
Sono da considerarsi probiotici gli alimenti che contengono colture vive benefiche di Lattobacilli, Bifidobacter, Streptococchi e Enterococchi che, assunti in adeguate quantità sono in grado di equilibrare la flora batterica intestinale migliorando il bilancio tra i vari ceppi presenti e contribuendo fra l’altro anche a una riduzione all’intolleranza al lattosio, alla riduzione di una situazione diarroica e al rafforzamento del sistema immunitario.
Il Prebiotico è invece una sostanza di origine alimentare non digeribile che, se somministrata in quantità adeguata, porta beneficio al consumatore grazie all’azione selettiva della crescita e/o dell’attività di uno o più batteri già presenti nel tratto intestinale o assunti contestualmente al prebiotico. Sono in genere carboidrati non digeribili (amido resistente, inulina, xilitolo, sorbitolo, oligofruttosio e altri oligosaccaridi indigeribili quali le pectine) – presenti ad esempio, nei carciofi,nella cicoria e nella buccia dei legumi – che non essendo attaccati dagli enzimi digestivi provocano una maggiore idratazione delle feci con conseguente accelerazione del transito intestinale, se introdotti in una dieta adeguata contribuiscono inoltre al riequilibrio di un assetto dislipemico (alterazione del colesterolo e trigliceridi).
Infine, come sempre deve prevalere il buonsenso, integratori, prebiotici, nutraceutici, probiotici, non sono alimenti miracolosi, possono comunque contribuire al mantenimento di un buon stato di salute, nell’ottica del significato di salute stessa.

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