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mercoledì 30 giugno 2010





CHIARE FRESCHE DOLCI…QUALI ACQUE?

Dr.ssa Loredana Circi
Biologa nutrizionista email.loredana.circi@tiscali.it



Acqua fonte di vita, acqua origine di tutte le cose, acqua come fonte di salvezza… acqua, semplicemente …H2O.
Da sempre la rappresentazione dell'acqua come fonte di vita diventa in molte cosmogonie antiche il mito sull'origine acquatica del cosmo.

Nella mitologia indiana, per esempio, l'acqua terrestre - manifestazione delle acque celesti e fonte di vita da cui traggono origine i mondi - si incarna in diversi miti sulle acque primordiali da cui ha avuto origine il mondo. Così, se la pianta e l'albero diventano elemento ricorrente nel simboleggiare la vita, essi non nascono mai direttamente dalla terra, ma dal petto di un mostro marino, da un vaso o da altri elementi legati all'acqua, a sottolineare che è proprio l'acqua il fondamento primario di ogni creazione.

Ma è con il filosofo greco Talete nel 600 a.C. che i miti legati all'acqua si condensano in un vero e proprio discorso filosofico in cui l'arché, il principio primo di tutte le cose, è l'acqua sulla quale galleggia la terra. Teoria ripresa probabilmente dai diversi miti orientali sull'origine della vita. Talete trae le sue conclusioni dopo aver osservato che tutti i semi e i nutrimenti sono umidi e sostiene che "l'acqua è il principio di tutte le cose; le piante e gli animali non sono altro che acqua condensata e acqua torneranno ad essere dopo la morte".

Da questa premessa comprendiamo come l’acqua è stata da sempre considerata un elemento indispensabile per la vita, infatti mentre si può sopravvivere fino a 50 – 60 giorni senza mangiare, non bere oltre i 3 – 5 giorni può compromettere seriamente il nostro corpo, che si compone per il 65% di acqua e che utilizza la stessa per molteplici funzioni soprattutto regolatrici, tra le quali:
Regolazione della temperatura corporea,incremento di costruzione di massa muscolare;dimagrimento.
L’acqua, infatti, favorisce tutte le reazioni chimiche, comprese quelle che trasformano i grassi in anidride carbonica ed acqua; svolge inoltre una funzione emuntoria cioè di allontanamento dall’organismo delle sostanze di rifiuto e quindi antiedematosa: riducendo gli edemi (es. caviglie gonfie, occhi gonfi).
Il contenuto di acqua nel nostro corpo non è
costante, ma varia in base all’età, è maggiore nell’infanzia; al sesso, è minore nelle donne e nelle persone obese; varia al variare della massa muscolare. Assumere acqua vuol dire bilanciare quotidianamente le perdite che il nostro organismo ha con le urine, con la pelle, con la respirazione (tramite il vapor acqueo) e con le feci, per un totale di circa 1 ml per Kcal .
Nella nostra alimentazione introduciamo l’acqua tale e quale e con i cibi che ne contengono in gran quantità, cioè i cibi vegetali quali frutta e verdura.

L’acqua ,per essere ritenuta potabile, sia che sia di sorgente che di acquedotto, deve sottostare a severi controlli sui parametri chimico - fisici e batteriologici, quali la clorazione e altre misure prudenziali e battericide che possono influire anche sgradevolmente sul gusto. In parte è anche per questo motivo che è andato via via crescendo il consumo delle acque minerali e che, utilizzando al meglio la spinta pubblicitaria, sono diventate ormai una sorta di irrinunciabile status symbol, con una vertiginosa proliferazione di marche (in Italia circa 300) e di consumi.

Di fronte, quindi, all’enorme offerta di acque imbottigliate, spesso ci si pone il problema di scegliere l’acqua che riteniamo possa essere la migliore per il nostro organismo,ma allora secondo quali criteri dobbiamo indirizzare la nostra scelta?

Per prima cosa bisogna imparare a leggere le etichette delle acque e, senza scoraggiarsi, un primo distinguo è dato dal più importante indice classificativo delle acque minerali, il residuo fisso a 180°C, ovvero il contenuto totale di sali minerali disciolti in un litro di acqua minerale e da essa ricavabili dopo riscaldamento ed evaporazione.

In base ai valori del residuo fisso le acque pertanto vengono così suddivise:
Minimamente mineralizzate: res.fisso <50 mg/l
Oligominerali: res.fisso da >50 mg/l a 500 mg/l
Mediominerali: res.fisso da> 500 mg/l a 1500 mg/l
Acque ricche di Sali minerali: res fisso>1500 mg/l.

Al di sotto di 50 mg/l si parla di acqua minimamente mineralizzata per lo più soggetta a prescrizione medica per patologie renali, nella fascia delle oligominerali rientra oltre il 65% delle acque minerali in commercio, il cui “sapore” dipende dalla tipologia dei sali ivi disciolti. Le acque medio minerali avendo una ricchezza
particolare di alcuni Sali minerali le rendono particolarmente consigliabili in alcune situazioni, come per esempio per le acque calciche(calcio >150 mg/l) che, per la loro ricchezza in Calcio altamente biodisponibile sono consigliate per la prevenzione e il trattamento dell’osteoporosi , per il controllo dell’ipertensione e per coloro che, non potendo assumere latte o dovendo limitare l’apporto dei formaggi rischierebbero di non introdurre la quota di calcio di origine alimentare ( fattore non trascurabile per esempio per dislipidemie e obesità).
Oltre i 1500 mg/l di residuo fisso le acque vengono per lo più prescritte da medici specialistici nel corso, per esempio di specifici trattamenti termali ( stipsi, epato-colecistopatie, ecc.), in quanto dotate di capacità medicamentosa e un uso improprio potrebbe causare anche effetti collaterali quali un’azione purgativa eccessiva, rischi nell’ipertensione arteriosa, calcolosi ecc.

In questa grande panoramica va chiarito che non esiste un’acqua migliore di tutte le altre, ognuno di noi può però trovare un’acqua più consona alle proprie esigenze sia a seconda del particolare periodo di vita che si trova ad attraversare, gravidanza, allattamento, per la diluizione del latte in polvere,per lo sportivo, per gli anziani, in caso di stipsi, del colon irritabile, nelle problematiche epato biliari, calcolosi,dismetabolismi e iper colesterolemie sia solo, e non per ultimo, per il sano gusto di bere!

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