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giovedì 12 maggio 2011

Anche l'abito da sposa è bio.














L’abito da sposa biodegradabile, ecologia e risparmio.

di Patrizia Landini - patrizia.l@viavaimagazine.it




Per il momento fanno solo parte di una mostra, ma non è detto che presto non si possano davvero vedere, indossati da una sposa in carne ed ossa ed ecologicamente corretta, anche abiti biodegradabili usa e getta per il proprio matrimonio.
Alla Sheffield Hallam University in Gran Bretagna, alcuni studenti hanno disegnato degli abiti da sposa ecologici e, a pansarci bene, non c’è motivo per essere amanti della natura convinti in ogni campo della nostra vita e fermarci a pochi passi dell’altare con un comune abito in stoffa e pailettes.
Questo manipolo di eco-studenti ha messo a punto una serie di abiti proprio biodegradabili realizzati in alcool polivinilico che si sciolgono a contatto con l’acqua e sono riciclabili.

Jane Blohm, docente di moda del corso i cui studenti hanno sperimentato questi abiti, peraltro piuttosto belli, ha commentato in un’intervista al Telegraph:
“Gli studenti hanno voluto sfidare l’idea che un abito da sposa debba essere utilizzato solo una volta e l’obiettivo è di esplorare gli atteggiamenti dell’usa e getta nella società moderna per la moda. Il progetto è un connubio tra arte e tecnologia che esplora le possibilità di utilizzare materiali alternativi per il nostro abbigliamento.
Attualmente, cinque abiti da sposa biodegradabili sono stati creati per essere esposti al pubblico in una mostra universitaria sul matrimonio sostenibile, anche se gli studenti sperano che la loro idea avrà successo e non si fermerà alla mostra.”

A pensarci bene, l’abito da sposa, pur desiderato, pensato e fatto relizzare al meglio, è spesso un capo di abbiglamento destinato a rimanere nell’armadio per molti anni dopo il fatidico “si”.
Allora, perché non pensare a limitare i costi e a non sprecare tessuto inutilmente?
Infatti l’abito solubile, risponde anche a esigenze di rispormio economico e, in questa stagione di crisi e recessione, non è un elemento da sottovalutare

Il periodo dei matrimoni si avvicina, e ogni sposa che abbia a cuore il futuro del pianeta, potrà finalmente essere in grado di aggiungere un tocco verde al proprio vestito bianco grazie all’abito che si dissolve in acqua e che, mi perdonino i futuri stilisti ecologici inglesi, potrebbe anche avere l’inquietante aspetto e consistenza di uno di quei sacchetti in mater-bi con il quale si smaltisce il rifuito umido.
Allora, agli sposi, oltre ai vecchi e triti auguri scaramantici, che recitano a seconda delle preferenze: “auguri e figli maschi” oppure “speriamo che sia femmina” e ancora “sposa bagnata sposa fortunata” (che in questo caso sarebbe il peggiore) anche un bel: “speriamo che non piova” ci sta e non fa una grinza.

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