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giovedì 1 luglio 2010







Sì Viaggiare…

di Massimo Cipelletti



Come non evidenziare sino alla noia l’importanza del viaggiare? Si può farlo con il fisico, oppure con la mente, od ancora con entrambi; ciò che conta è concederselo. Pochi possono essere gli investimenti equiparabili al viaggiare, quasi irriproducibili i benefici.
Certo è possibile farlo per svago o per lavoro, in modo scanzonato o culturale, in mete naturalistiche o di valore artistico. Vi è stile e stile, vacanza e vacanza, viaggio e viaggio; eppure ciò che dà pregio a qualsiasi forma è il dinamismo: quello della mente e del fisico. Questo ci arricchisce e lo fa in ogni formula di viaggio suddetta. In un soggiorno per business e nelle ferie stagionali c’è sempre confronto con altri, nuovi stili, tradizioni, culture. Ovviamente svariate sono le differenze fra le due primarie tipologie di approccio, eppur entrambe, ognuna a suo modo, riesce ad apportare ricchezze a chi le vive: basta saperle cogliere. Esperienze edificanti, talora difficoltose, apparentemente ostili giacché così lontane dal nostro quotidiano, ma sul lungo tempo assai dense di contenuti.
Negli ultimi anni è nato anche il marketing del turismo e della cultura, finalizzato a promuovere, a stimolare processi economici e muovere flussi di denaro verso questo comparto dell’economia. Mai è stato più centrato un marketing simile; ovvero mai ha dimostrato un senso maggiore un tipo di marketing abbinato ad un settore. Se tutto viene mosso dal profilo economico, in tale ambito vi è un risvolto di crescita individuale così potente da giustificare un marketing sempre più strategico. Ciò che deve permanere è un livello qualitativo elevato di offerta turistico-culturale, senza cadere in affari o campagne seriali orientate alla massificazione e svalorizzazione delle mete stesse.
La stessa Schio di recente sta adottando una politica mirata allo sviluppo turistico; e pare lo stia facendo con un progetto meritevole di lode in quanto ad obiettivi prefissi. Avvalersi di uno sportello IAT (informazione ed accoglienza turistica) affinché si rilanci un turismo pressoché inesistente sinora è di primaria necessità. Un protocollo d’intesa fra Comune e giunta provinciale mirato a valorizzare il patrimonio artistico, culturale e naturalistico dell’Alto Vicentino tutto.
Dunque qualcosa si muove e nella giusta direzione dacché un Paese come l’Italia, che vanta il 60% del patrimonio artistico-culturale mondiale dell’Unesco, non ha il diritto di lasciarsi sfuggire l’opportunità di incentivare, curare e sviluppare qualsiasi forma di carattere turistico. Così anche noi nel vicentino dobbiamo aver sempre più cura delle realtà turistiche: generandole e promovendole, ottenendo gli elevati risultati che possiamo attenderci.
Se sapremo cogliere i benefici del viaggiare, nel vero senso del termine, sapremo altresì muovere masse di turismo di qualità e valorizzare i nostri territori che possiedono i giusti requisiti per essere degni di nota ed attenzione. Andiamo sicuramente educati al viaggiare, ripeto in qualsiasi forma esso si viva; solo divenendo permeabili alle ricchezze della diversità, in senso lato, saremmo in grado di migliorare la nostra quotidianità e quella di chi ci circonda. Un viaggio sarà sempre una straordinaria forma di investimento che sul medio periodo ci apporta effetti benefici talora inaspettati ed inusuali. Incredibile a dirsi, assolutamente palese nel farsi.
Scoprire il bello nella diversità ci apre la mente, ci rende cosmopoliti, ci permette di saper preservare ed amare ancor di più le nostre usanze, le tradizioni, gli stili di vita locali e territoriali, acquisendo la consapevolezza del loro profondo valore e del peso storico, così come stimiamo quelli altrui. Ossia essere “glocal”: cittadino del mondo e del nostro quartiere. Saper parlare inglese quando necessita ed il dialetto fra i nostri compaesani. Riscoprire il nostro popolo attraverso le altre etnie. Anche a ciò serve viaggiare, vivere nuove situazioni, relazionarsi con altre culture, interagire con tutti e su tutto. Sia negli affari, sia nelle consuete ferie: ogni occasione è buona, basta saperla cogliere, sfruttare e farne tesoro.
Qualcuno cantava: “Sì viaggiare…”

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