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martedì 21 settembre 2010
Rievocazione storica Thiene 1942
Sabato 2 e Domenica 3 Ottobre la grande rievocazione storica a Thiene.
lunedì 20 settembre 2010
A Vicenza artisti per un giorno
Mostra internazionale di architettura di Venezia, domenica nella Loggia del Capitaniato un laboratorio ludico per trasformarsi in artisti e progettisti per un giorno
Un laboratorio a carattere ludico per avvicinare, sensibilizzare e coinvolgere attivamente bambini, ragazzi, adulti e famiglie ai temi della 12^ Mostra internazionale di architettura di Venezia, aperta al pubblico ai Giardini e all’Arsenale fino al prossimo 21 novembre. È “People meet… Biennale”, l’happening attivo-creativo che si terrà a Vicenza, nella Loggia del Capitaniato di piazza dei Signori, dalle 16 alle 18, in occasione della domenica senz’auto in programma per il 26 settembre prossimo.
L’iniziativa sarà condotta da operatori specializzati della Biennale, che favoriranno l’elaborazione di linguaggi artistici attraverso la fantasia e l’immaginazione in un luogo pubblico di incontro e aggregazione, stimolando così la relazione con il contesto sociale e il territorio. Bambini e ragazzi si trasformeranno quindi in artisti e in progettisti per realizzare opere legate alle discipline delle arti e dell’architettura dando libero sfogo alla creatività.
In linea con il tema della 12^ Mostra internazionale di architettura, l’iniziativa è organizzata nell’ambito del progetto “Educational” della Biennale, finalizzato a creare una serie di appuntamenti che agevolino la comunicazione diretta tra gli individui, in un’epoca in cui le tecnologie più avanzate sostituiscono il dialogo diretto tra le persone.
Un laboratorio a carattere ludico per avvicinare, sensibilizzare e coinvolgere attivamente bambini, ragazzi, adulti e famiglie ai temi della 12^ Mostra internazionale di architettura di Venezia, aperta al pubblico ai Giardini e all’Arsenale fino al prossimo 21 novembre. È “People meet… Biennale”, l’happening attivo-creativo che si terrà a Vicenza, nella Loggia del Capitaniato di piazza dei Signori, dalle 16 alle 18, in occasione della domenica senz’auto in programma per il 26 settembre prossimo.
L’iniziativa sarà condotta da operatori specializzati della Biennale, che favoriranno l’elaborazione di linguaggi artistici attraverso la fantasia e l’immaginazione in un luogo pubblico di incontro e aggregazione, stimolando così la relazione con il contesto sociale e il territorio. Bambini e ragazzi si trasformeranno quindi in artisti e in progettisti per realizzare opere legate alle discipline delle arti e dell’architettura dando libero sfogo alla creatività.
In linea con il tema della 12^ Mostra internazionale di architettura, l’iniziativa è organizzata nell’ambito del progetto “Educational” della Biennale, finalizzato a creare una serie di appuntamenti che agevolino la comunicazione diretta tra gli individui, in un’epoca in cui le tecnologie più avanzate sostituiscono il dialogo diretto tra le persone.
venerdì 17 settembre 2010
Digitale in Veneto: slitta lo switch off
SLITTA A FINE NOVEMBRE IL PASSAGGIO ALLA TV DIGITALE IN VENETO.
ROMA, 4 AGOSTO 2010 - Posticipata di oltre un mese la data in cui si effettuerà in Veneto il passaggio definitivo dalla tecnica analogica alla tecnologia digitale, con il graduale spegnimento di tutte le trasmissioni televisive in analogico. Lo ha reso noto il ministero dello Sviluppo economico spiegando che il Comitato Nazionale Italia Digitale (composto dai rappresentanti dell'Autorità per le Garanzie delle Comunicazioni, delle Regioni, delle associazioni di Tv locali e delle emittenti nazionali, dei produttori e distributori, dei consumatori e presieduto dal vice ministro Paolo Romani), ha concordato sulla data proposta dal ministero che sancisce il posticipo dell'inizio delle operazioni in tutto il Nord Italia, al fine di garantire le condizioni necessarie perché sia possibile il passaggio alla nuova tecnologia in un'area tanto vasta e complessa. Lo switch off nella Regione Veneto avverrà dal 27 novembre al 15 dicembre (invece dell'iniziale previsione di metà ottobre); stesse date per il Friuli Venezia-Giulia e l'Emilia Romagna. In Piemonte Orientale e Lombardia avverrà dal 25 ottobre al 26 novembre; in Liguria è stato, invece, posticipato al primo semestre del 2011, anche al fine di valutare la compatibilità radioelettrica con l'area tecnica toscana. La complessità tecnica del Piano nazionale di assegnazione delle frequenze, elaborato dall'Agcom, e i conseguenti problemi con le emittenti locali, hanno dilatato i tempi e impedito sino ad oggi la convocazione dei tavoli tecnici regionali propedeutici alle relative delibere di pianificazione e all'assegnazione delle frequenze da parte del ministero. Il Piano, infatti, è stato approvato e pubblicato sul sito solo il 28 giugno 2010. Questo, assieme alle incertezze relative alla numerazione automatica dei canali – il regolamento è stato approvato dall'Autorità il 17 luglio s corso - hanno reso necessario, nel rispetto delle esigenze di tutti gli attori del processo (comprese le imprese della produzione e distribuzione degli apparati), il rinvio a una data che consentirà, in ogni caso, di ultimare il passaggio in tutte le aree in oggetto entro il 2011. Il Piano di assegnazione deciso dall'Agcom è stato fortemente contestato dalle emittenti televisive del Veneto, le quali hanno denunciato il rischio di restare senza frequenze, o con frequenze tali da pregiudicare la prosecuzione dell'attività. Alla protesta si è associato anche il presidente della Regione, Luca Zaia. Anche l'Ordine dei giornalisti del Veneto, nelle scorse settimane, ha scritto al viceministro Romani e all'Agcom sollecitando una revisione del Piano di assegnazione, al fine di salvaguardi l'emittenza locale della regione, e con essa il pluralismo dell'informazione. Soddisfazione per il rinvio è stata espressa dal capogruppo del Pdl in Regione Venet o, Dario Bond, mentre secondo i consiglieri regionali veneti del Pd, Sergio Reolon e Piero Ruzzante lo slittamento è di durata talmente breve che rischia di non consentire la soluzione dei problemi.
mercoledì 15 settembre 2010
24° Scopriamo l'autunno nei campi a Schio
Scopriamo l’autunno nei campi – il prossimo 19 settembre
Grande attesa per la ventiquattresima edizione della pedalata “Scopriamo l’autunno nei campi”, in programma per il prossimo 19 settembre, che conduce le persone alla scoperta di campi e fattorie. “Quest’anno – spiega il presidente Coldiretti di Schio, Fabio Scorzato - abbiamo l’intenzione di dimostrare come l’agricoltura possa entrare anche nelle case cittadine. Proponiamo perciò il progetto Coldiretti della filiera agricola tutta italiana mettendo a disposizione alimenti locali, contadini e riconoscibili. La stretta relazione vitale tra agricoltura e territorio poi, già sperimentata pedalando e “vivendo” le aziende agricole tramite i laboratori, si arricchirà quest’anno grazie all’uso di stoviglie biodegradabili, realizzate con materiali derivanti da fonti vegetali rinnovabili, atte a gestire in modo più sostenibile i nostri rifiuti”.
Vicenza senza auto - Domenica 26
Domenica 26 settembre “Vieni in città senza la tua auto” : l’ordinanza e il calendario delle manifestazioni
Semaforo rosso per automobili e motorini, semaforo verde per pedoni, ciclisti... e farfalle, perché quando l’aria si fa troppo inquinata questi animali sono tra i primi a morire. Ritorna, con la suggestiva immagine che la pubblicizza, la domenica senz’auto di settembre: domenica 26 settembre, in centro storico e nei quartieri San Pio X, San Francesco, Laghetto, Villaggio del Sole e San Lazzaro, dalle 10 alle 18 sarà vietata la circolazione a tutti i veicoli a motore con qualsiasi tipo di alimentazione.
L’assessore all’ambiente e alla sicurezza Antonio Marco Dalla Pozza questa mattina ha presentato nel dettaglio l’iniziativa che viene organizzata al termine della Settimana europea della mobilità sostenibile. L’appuntamento internazionale, lanciato nel 2002 dalla Direzione generale ambiente della Commissione europea, quest’anno promuove il tema “Muoversi bene, vivere meglio” ( www.mobilityweek.eu ). Per questo motivo, con il blocco del traffico, l’amministrazione comunale di Vicenza propone un calendario di manifestazioni che quest’anno si annuncia particolarmente ricco.
“Da una giornata di divieto alla circolazione dei veicoli a motore – ha detto l’assessore Antonio Dalla Pozza – vogliamo trasformare il 26 settembre in una domenica di festa in cui far emergere, con la collaborazione delle associazioni e degli enti che hanno aderito all’iniziativa, la sensibilità ambientale dei cittadini che è sicuramente in crescita. Quanto agli interventi invernali per combattere l’inquinamento atmosferico, siamo in attesa di direttive univoche dalla Regione che riguardino tutti i capoluoghi. Con molta probabilità ripeteremo le limitazioni per i mezzi più inquinanti, ma sarà molto difficile quest’anno riuscire a sostenere i costi per più blocchi totali della circolazione”.
Centrobus e autobus urbani gratuiti
In occasione della domenica ecologica il Comune ha disposto che il centrobus (sia la sosta sia la corsa) e tutte le corse urbane degli autobus siano gratuiti.
Per tutto il giorno, quindi, centrobus gratuiti e intensificati nelle corse collegheranno i parcheggi di interscambio Stadio (circa 400 posti auto), Cricoli (circa 600 posti auto) e Dogana (circa 200 posti auto) con il centro storico. Nel dettaglio, la linea 10 Stadio – Cricoli funzionerà dalle 7.30 alle 20.30 ogni 8 minuti circa; la linea 20 Dogana – Duomo viaggerà dalle 7.30 alle 14 ogni 24 minuti e dalle 14 fino alle 20.25 ogni 12 minuti.
Anche le linee urbane degli autobus saranno gratuite per tutti il giorno e nel pomeriggio verranno appositamente intensificate: la linea 1 nella tratta via Moneta – Stanga passerà ogni 10 minuti; la linea 5 tra il Villaggio del Sole e Ospedaletto avrà 4 corse ogni 12 minuti alternate a una corsa ogni 24 minuti; la linea 7 tra San Pio X e la stazione circolerà ogni 15 minuti.
A presidiare i 16 varchi alla zona vietata, assieme agli agenti della polizia locale, ci saranno i volontari della protezione civile, degli alpini e degli scout dell’Agesci. La sanzione per chi viola il divieto di accesso sarà di 78 euro, ma la presenza di volontari alle porte della città servirà proprio a informare e a scoraggiare comportamenti a rischio multa.
In caso di previsioni di pioggia battente la domenica senz’auto sarà annullata e tutti i divieti installati ai varchi saranno rimossi. “In quel caso – ha precisato l’assessore – la manifestazione non sarà riproposta in un’altra giornata perché non potremmo permetterci di sostenere di nuovo i costi, che ammontano a circa 22 mila euro”.
Chi può circolare
Nell’area vietata alla circolazione, con autocertificazione o apposita certificazione, potranno circolare come al solito i veicoli dei portatori di handicap, quelli che trasportano malati gravi o persone da sottoporre a terapie, cure, analisi o visite mediche; i mezzi delle persone che assistono ricoverati in luoghi di cura e nei servizi residenziali; i veicoli al seguito di matrimoni, funerali o altre cerimonie religiose; chi deve raggiungere una farmacia di turno all’interno del perimetro (con autocertificazione o ricetta medica); chi accompagna o va a prendere persone alla stazione dei treni, delle corriere, oppure a prendere aerei o navi (con autocertificazione o biglietto); gli ospiti degli alberghi dell’area vietata per quanto riguarda il percorso per e dalla struttura (con copia della prenotazione); i veicoli con targa estera e targa E.E. (escursionisti esteri); quelli dei sacerdoti e ministri di culto per gli adempimenti del proprio ministero; quelli dei direttori e giudici di gara che si stanno recando a una manifestazione; i mezzi con almeno 4 persone a bordo che trasportano atleti che si stanno recando o tornano da una gara; i turnisti residenti o che lavorano nell’area interdetta, con turno non sufficientemente coperto dal servizio di trasporto pubblico.
Potranno inoltre circolare i mezzi dei corpi e servizi di polizia, i mezzi di soccorso e dei medici in servizio di visita domiciliare, i veicoli di paramedici e tecnici ospedalieri o di case di cura in servizio di reperibilità, i mezzi di associazioni che svolgono assistenza sanitaria o sociale, i veicoli che trasportano pasti confezionati per mense e comunità.
Circolazione consentita anche agli autobus di linea, ai bus turistici, ai taxi e alle vetture in servizio di noleggio con conducente, ai mezzi del pronto intervento, a quelli per il trasporto delle derrate deperibili, dei farmaci, ai veicoli a servizio dei mezzi di informazione (con contrassegno esterno o autocertificazione).
Perimetro della zona vietata (le strade in neretto sono percorribili):
Via Ferretto de Ferretti (dalla linea ferroviaria a Viale Verona) – Viale Verona (dall’altezza del distributore Esso nei pressi di Via Sella fino a Viale San Lazzaro) – Viale San Lazzaro – Strada Padana Superiore verso Verona (da Viale San Lazzaro a Viale del Sole – raccordo Nord Ovest – raccordo Est) – Viale del Sole (da Strada Padana verso Verona fino a Via Brg Granatieri di Sardegna) - Via Brg Granatieri di Sardegna (da Viale del Sole a Via Biron di sopra) – Strada Biron di sopra (escluso il tratto compreso nell’area interdetta da Via Brg Granatieri di Sardegna fino a Strada del Pasubio) - Strada Pasubio (da Via Biron di Sopra a Viale Diaz) - Viale Diaz (da rotatoria all’Albera fino a Viale Dal Verme – il perimetro passa a nord dell’area abitata presente tra Via Albricci e Via Monte Suello, queste sono comprese nell’area vietata) – Viale Dal Verme - Strada Sant’Antonino (da Via Monte Suello a Via Cresolella) – Strada della Cresolella (il perimetro prosegue fino a Via Lago Maggiore, strada compresa all’interno dell’area interdetta congiungendosi con Strada Marosticana) - Strada Marosticana (da Via Lago Maggiore fino a Viale Grappa) – Viale Grappa (da Strada Marosticana fino a Via Pforzeim, per la sola uscita dal park Cricoli) - Via Pforzeim - Viale Cricoli (da Via Pforzeim a Viale Fiume) – Viale Fiume – Viale Trieste (da Via Fiume fino alla ferrovia Vicenza - Schio) – ferrovia Vicenza - Schio (da Viale Trieste fino a strada di Bertesina) – Strada di Bertesina (da ferrovia Vicenza - Schio fino a Via Moro) - Via Moro (fino a Strada di Ca’ Balbi) – Strada di Ca’ Balbi (da Via Moro a Viale Camisano) - Viale Camisano (da Strada di Ca’ Balbi alla ferrovia Milano Venezia) – ferrovia Milano Venezia (da Viale Camisano fino a Via Ferretto de Ferretti).
Strade percorribili all’interno del perimetro:
Via Fermi – tutta percorribile; Via Pieropan (da Via Fermi a Strada delle Cattane) - Raccordi Nord Ovest ed Est di Viale del Sole; Strada delle Cattane – tutta percorribile; Viale Crispi– tutta percorribile; Viale del Mercato Nuovo (da Via L. Antonini a Via Fermi); Via Farini– tutta percorribile; Via Legione Antonini (da Via del Mercato Nuovo a Via Pecori Giraldi) – Viale Pecori Giraldi (da Via Legione Antonini a rotatoria all’Albera); Viale Dal Verme - tutta percorribile; Viale Diaz – tutta percorribile; Strada Sant’Antonino – tutta percorribile; Strada della Cresolella – tutta percorribile; Strada Marosticana – tutta percorribile; Viale Fiume – tutta percorribile; Via Ragazzi del ’99 – tutta percorribile; Viale Astichello – nel tratto compreso tra via Ragazzi del ’99 fino a Via Baden Powell compresa; Viale Trieste – percorribile dall’intersezione con Via Quadri verso Treviso; Via Quadri – tutta percorribile; Strada di Bertesina – tutta percorribile; Via Spalato – tutta percorribile; Viale Trissino – da Viale della Pace a Via Bassano; Via Bassano – tutta percorribile; Viale della Pace – percorribile da Viale Trissino fino all’intersezione con Viale Camisano; Viale Camisano – tutta percorribile; Via Vittime Civili di Guerra – tutta percorribile; Via dello Stadio – percorribile da Via Bassano alla Riviera Berica; Viale Risorgimento Nazionale – tutta percorribile.
Il testo completo dell’ordinanza, la mappa, l’elenco delle vie che delimitano la zona vietata, il modulo per l’autocertificazione sono pubblicati sul sito www.comune.vicenza.it (sezione Primo piano).
Per informazioni:
Ufficio relazioni con il pubblico – tel 0444221360
Settore ambiente e tutela del territorio – tel 0444221598
Comando polizia locale – tel 0444545311
Segreteria telefonica 24 ore su 24 – 0444222324
Il programma delle iniziative
In occasione della domenica senz’auto sono particolarmente numerose, quest’anno, le iniziative che sono state messe in campo per proporre un modo più ecologico di vivere la città. Anche i negozi del centro, domenica 26 settembre, resteranno aperti.
Ponte degli Angeli e Riviera Berica: “Puliamo il mondo”
La pulizia del Bacchiglione a Ponte degli Angeli e della pista ciclabile della Riviera Berica, tra Porta Monte a Debba, saranno l’obiettivo dell’edizione vicentina di “Puliamo il mondo”. Si tratta della più grande iniziativa di volontariato ambientale, alla quale, l’anno scorso, hanno partecipato 1.700 comuni e 700.000 mila volontari per contribuire a creare città più pulite e vivibili. A Vicenza operatori del consorzio Alta Pianura Veneta e di Aim Valore ambiente effettueranno la pulizia straordinaria dell’alveo del fiume in prossimità del ponte e volontari coordinati dal Comune di Vicenza e da Legambiente si occuperanno della pulizia della pista ciclabile Casarotto.
Questa mattina, alla presentazione della manifestazione, c’era il presidente del consorzio Antonio Nani: “Abbiamo aderito con entusiasmo alla proposta di Vicenza – ha detto Nani - che ci ha chiesto di metter a disposizione i nostri uomini e i nostri mezzi per pulire il Bacchiglione nella zona di ponte degli Angeli. Compito del consorzio è tenere pulito il territorio, ma la competenza sul Bacchiglione sarebbe del genio civile, che però non ha i mezzi per intervenire. Pertanto ci accolleremo noi il lavoro perché siamo convinti che l’acqua sia un bene di tutti e che, se i fiumi sono puliti, il beneficio ricada su tutti”.
Quanto alla pulizia della pista ciclabile organizzata dal Comune con Legambiente, l’assessore Dalla Pozza ha lanciato un appello: “Invito tutti i cittadini che hanno voglia di vivere in modo davvero ecologico domenica 26 a contattare l’assessorato all’ecologia (0444221598 oppure assambiente@comune.vicenza.it) per ricevere l’apposito kit di “Puliamo il mondo “ ed essere inseriti nelle squadre dei volontari che, se saranno sufficientemente numerosi, potranno occuparsi anche della pulizia degli altri percorsi ciclabili della città”.
Piazza Castello
Fin dal mattino nei gazebo allestiti da Tuttinbici e da Zeppeling sarà possibile prendere informazioni sulla mobilità ciclabile; nel pomeriggio, con partenza alle 15, Tuttinbici organizzerà una pedalata ecologica alla scoperta delle mura della città alla quale si potrà partecipare anche noleggiando gratuitamente le biciclette di Zeppeling. Sempre in piazza Castello, Cicletica proporrà dimostrazioni su come riparare la propria due ruote.
Piazza dei Signori e Piazza Biade
Al Forum Center di piazza dei Signori sarà possibile visitare (con orario 10-13, 14-18) la mostra fotografica ad ingresso libero “Scatti d’aria pulita – immagini di mobilità sostenibile”, tappa conclusiva del concorso organizzato dal Comune di Vicenza in collaborazione con il fotoclub “Il punto focale”.
Nella Loggia del Capitaniato, tra le 16 e le 18, ci sarà “People meet ... Biennale”, un laboratorio per ragazzi condotto da operatori specializzati della Biennale di Venezia in occasione della 12 a Mostra Internazionale di Architettura.
Durante tutto il giorno sia piazza dei Signori che piazza Biade saranno allestite con i golosi banchi della Piazza dei Sapori, tradizionale manifestazione proposta da Confesercenti.
Contrà Garibaldi
Davanti al palazzo delle poste, per tutta la giornata, ci saranno i gazebo informativi di WWF, Legambiente, Italia Nostra e Acque Vicentine, e un’esposizione di veicoli elettrici ad emissione zero (iniziativa, quest’ultima, in via definizione).
Corso Fogazzaro e Piazza San Lorenzo
Annullata per il maltempo mercoledì 8 settembre, la 22a edizione di “Mestieri in strada” verrà riproposta domenica 26 tra corso Fogazzaro e piazza San Lorenzo in collaborazione con la neonata associazione “Vivere il centro” e con il supporto dell’Associazione Artigiani e Aim. Dalle 9 alle 20 saranno rievocati i mestieri di inizio ‘900 con 25 figuranti in abiti d’epoca e ci sarà spazio per l’animazione dei più piccoli.
Campo Marzo
Per tutto il giorno a Campo Marzo saranno di scena gli sport nell’ambito dell’iniziativa “Camminando tra gli sport” che vedrà la presenza numerose associazioni cittadine invitate a presentare le più diverse discipline.
Dalle 9 alle 12,30, buone letture e libri in prestito al Punto Biblioteca della Bertoliana.
Altre iniziative di domenica 26 settembre
A palazzo Chiericati sarà possibile accedere alle visite guidate del cantiere della pinacoteca civica (prenotazione telefonica allo 0444222811-13); al teatro Olimpico, alle 18, sarà messo in scena l’Oreste di Euripide nell’ambito del 63° Ciclo di spettacoli classici (a pagamento). Al Lamec (piano terra della Basilica Palladiana) si potrà visitare la mostra di Fabio Sandri “Produzione di immagini” (ingresso libero). Le frecce tricolori saranno protagoniste di una mostra fotografica allestita al Palazzo delle Opere Sociali per ricordare i 50 anni della storica formazione (ingresso libero). A Palazzo Barbaran Da Porto, infine, si potrà visitare la mostra “Sulla scena del crimine. I corpi del reato e i luoghi del delitto a Vicenza (1820-1850)”, allestita da Cisa e Archivio di Stato di Vicenza (ingresso 3 euro).
Aspettando la domenica ecologica
In occasione della Settimana europea della mobilità sostenibile l’associazione Tuttinbici FIAB Vicenza proporrà due iniziative dedicate a chi si sposta abitualmente sulle due ruote: giovedì 16 settembre, dalle 9 alle 12 a piazza Castello, volontari dell’associazione conteranno una a una le biciclette che entreranno in centro e regaleranno ai ciclisti un piccolo dono, mentre mercoledì 22 settembre sempre in piazza Castello dalle 20.30 alle 22 ci sarà l’evento “Il ciclista illuminato”, con la distribuzione di giubbetti rifrangenti ai ciclisti che entreranno in centro (contributo di 2 euro).
Sabato 18 settembre alle 18, infine, al Forum Center di piazza dei Signori ci sarà l’inaugurazione della mostra fotografica “Scatti d’aria pulita – immagini di mobilità sostenibile”, a conclusione del concorso organizzato dal Comune di Vicenza in collaborazione con il fotoclub “Il punto focale” .
Bibloteca Bertoliana parte il progetto "Volti vicentini"
Biblioteca Bertoliana, parte il progetto “Volti vincenti” per creare una banca dati on line dei ritratti dei vicentini illustri
I ritratti di uomini politici, intellettuali, scienziati, religiosi, viaggiatori, che hanno fatto la storia di Vicenza, raccolti in una banca dati on line.
E’ l’obiettivo della nuova iniziativa targata Biblioteca Bertoliana che intende così soddisfare le numerose richieste da parte di studiosi e di cittadini interessati alla storia della città e che intende dimostrare che anche a Vicenza esiste ed è forte il binomio “ritratto-potere”: perché chi conquista un posto nella storia acquisisce il diritto di essere ricordato attraverso la sua effige e il ritratto diviene pertanto il principale veicolo di manifestazione del potere guadagnato.
La creazione di una galleria di ritratti dei vicentini illustri – che è stata presentata questa mattina a palazzo Trissino dall’assessore alla cultura Francesca Lazzari, dal presidente della Biblioteca Bertoliana, Giuseppe Pupillo, e dal vicepresidente della Fondazione Cariverona, Ambrogio Dalla Rovere - passerà dunque attraverso il recupero, la scansione digitale e la catalogazione dell’iconografia contenuta negli archivi della Bertoliana: finora infatti il recupero di molte informazioni non era agevole, in quanto la catalogazione fatta nel tempo si riferisce alle opere nel loro complesso e non ai singoli contenuti.
“L’iniziativa è molto importante e interessante per la vita culturale della città e della Bertoliana stessa – ha dichiarato Lazzari -. Sarà un lavoro significativo anche per il mantenimento della memoria su supporti tecnologici avanzati in modo da non perderla. Il risultato di questa iniziativa sarà una storia di Vicenza per immagini, una storia per ritratti”.
Confezionato dalla Bertoliana per un costo complessivo di 58.500 euro, il progetto “Volti vincenti” ha trovato il sostegno della Fondazione Cariverona, che finanzia infatti il progetto con 30 mila euro. Tre le fonti su cui si procederà: le immagini della raccolta Marasca, che raccoglie i ritratti vicentini che don Pietro Marasca mise insieme durante tutta la sua vita e che a fine Ottocento donò alla biblioteca vicentina; i ritratti sciolti conservati nella raccolta dei disegni della biblioteca; e la raccolta di ritratti e foto utilizzati dal memorialista Giovanni Da Schio per impreziosire i 18 volumi manoscritti della sua monumentale opera “Persone memorabili di Vicenza” (secolo XIX).
“Il grande problema delle biblioteche storiche – ha spiegato Pupillo – è stato in questi anni quello di passare da una funzione prevalentemente conservativa, e quindi anche di accesso limitato a pochi studiosi, alla valorizzazione del patrimonio acquisito, in modo da aprire l’accesso dei documenti agli studiosi di tutto il mondo. Negli anni anche la Bertoliana ha proceduto su questa strada, ma sono stati interventi assai impegnativi e costosi, possibili grazie al sostegno generoso della Fondazione Cariverona”.
“La Fondazione ha sempre investito molto sulla cultura – ha infatti dichiarato Dalla Rovere -. In questi ultimi anni per la Bertoliana di Vicenza abbiamo stanziato più di 300 mila euro, anche se il contributo più importante è datato giugno 2003, quando per la ristrutturazione di palazzo Cordellina, sede direzionale della biblioteca, la Fondazione stanziò 5,5 milioni. Il restauro, del resto, riguardava un monumento non soltanto architettonico, ma anche della cultura vicentina”.
Se dunque l’iniziativa “Volti vincenti” consentirà da un lato di delineare la storia di chi rappresentava il “potere” vicentino, dall’altro permetterà di creare una galleria di immagini di illustri vicentini sulla falsa riga di quanto Paolo Giovio nel Cinquecento insegna a fare nei suoi “Elogia”, profili biografici che corredano il ritratto relativo a ciascun personaggio della sua collezione. La sistematizzazione della memoria proposta dal letterato, dall’epoca arcaica a quella contemporanea, si pone come modello per un’ampia catalogazione dei personaggi che hanno fatto la storia della civiltà.
L’abbondante trattatistica relativa al ritratto che si diffonde dalla fine del XVI secolo, del resto, dimostra il crescente interesse di pubblico verso il genere. Basti pensare che nel corso del Cinquecento si moltiplicano le commissioni di gallerie di ritratti di uomini illustri e virtuosi, distintisi nelle lettere, nelle armi o nella vita religiosa. E la ritrattistica arriva addirittura ad essere regolamentata attraverso i dictat proposti nei trattati d’arte.
Il ruolo del ritratto rispetto al potere rimane dunque invariato nei secoli: i due termini sono vincolati da stretti e sottili legami di diritti e doveri che ne determinano l’uguale sorte, comune fortuna o sventura, ricordo eterno o definitiva “damnatio memoriae”.
lunedì 13 settembre 2010
Fabio Sandri a Vicenza
“Produzione di immagini”, la mostra di Fabio Sandri al LAMeC
“Produzione di immagini” la mostra di Fabio Sandri che verrà inaugurata sabato 18 settembre alle 18,30, al LAMeC (Basilica Palladiana) riunisce una serie di opere emblematiche del suo percorso artistico recente, basato sull’uso sperimentale dell’impronta diretta su carta fotosensibile. La mostra è realizzata dall’assessorato alla cultura del Comune di Vicenza con il sostegno di Regione Veneto, Aim e Gemmo Spa. Questo supporto che reagisce alla luce, viene utilizzato come un elemento bidimensionale che registra in modo meccanico e automatico presenze e forme dello spazio tridimensionale e permette anche di dare forma allo scorrere del tempo. L’artista ha iniziato questo percorso usando con modalità originali il fotogramma, tecnica già sperimentata nelle arti visive a partire dalle Avanguardie primo-novecentesche (in particolare da Man Ray e Lazslo Moholy-Nagy), nella quale le immagini vengono fissate senza l'impiego di una macchina fotografica: nel caso di Sandri, sono intere stanze abitative a venire registrate e riprodotte. Un’altra serie di lavori mostra i risultati dell’esposizione continua della carta fotografica alla luce naturale dell’ambiente e al fascio di luce più intensa di una videoproiezione.
La mostra, a cura di Eva Fabbris, ha il suo fulcro nell’opera-dispositivo “Garage”, una “nicchia d’ombra” nella quale si producono gli “Autoritratti di tempi lunghi”. Chi si affaccia verso l’interno del box viene ripreso da una telecamera e la sua immagine viene proiettata in tempo reale sulla parete di fondo, che è ricoperta parzialmente di carta fotosensibile. Grazie all’intensità luminosa della proiezione, quest’immagine si registra sulla carta: gli “Autoritratti di tempi lunghi” esposti in mostra sono stati realizzati nella primavera e estate del 2010 e ritraggono l’artista stesso e i visitatori del suo studio, ai quali Sandri ha chiesto di stare in posa sulla soglia del Garage per un minimo di quindici minuti. Nel corso della mostra si produrranno nuovi ritratti del pubblico, che avrà così la possibilità di fare in prima persona l’esperienza di un tempo lungo trascorso in una situazione di stasi, durante il quale “cerca” e forma una propria immagine.
Per questa occasione è stato prodotto un catalogo con testi di Tim Otto Roth ed Eva Fabbris.
La mostra resterà aperta al pubblico fino al 24 ottobre, dal martedì alla domenica, dalle 10.30 alle 13 e dalle 15 alle 19. Informazioni allo 0444222122, uffmostre@comune.vicenza.it
Note biografiche
Fabio Sandri è nato a Valdagno (Vicenza) nel 1964 e vive a Brogliano. Si è diplomato all’Accademia di Belle Arti di Venezia; nel 1988 ha tenuto la sua prima mostra personale intitolata Luoghi. Dal 1991 al 1996 ha collaborato alla programmazione del laboratorio Otttomat di Montecchio Maggiore (Vicenza); insegna al Liceo Artistico “U. Boccioni” di Valdagno. Ha esposto il suo lavoro in Italia, Slovenia, Cekia e Gran Bretagna, di recente ha partecipato a Fotografia Europea 2009, tenuto mostre presso Exitarte di Vittorio Veneto e la Galleria Artericambi di Verona ed è stato presente in collettive presso l’Istituto di Cultura Italiana a Berlino, il Kurpfalzischmuseum di Heidelberg, la Kettle’s Yard dell’University of Cambridge.
Vicenza: Fiori, colori e..."
Ritorna in piazza dei Signori “Fiori, colori e…”, seconda edizione della mostra mercato di floricoltura, orto botanica e prodotti della natura
Ritorna da venerdì 17 a domenica 19 settembre la manifestazione “Fiori, colori e...”, la mostra mercato di floricoltura, orto botanica e prodotti della natura organizzata dall’associazione culturale Il Tritone in collaborazione con il Comune di Vicenza e l’associazione Noter de Berghem di Bergamo.
Dopo il weekend della grande festa della Rua e quello delle manifestazioni proposte in concomitanza di VICENZAORO Choice, tra cui il tradizionale Mercato dell’artigianato e collezionismo organizzato proprio dall’associazione Il Tritone, anche il prossimo fine settimana si caratterizzerà per un’attenzione particolare al centro storico di Vicenza, dove i negozi resteranno aperti anche di domenica.
Questa mattina hanno presentato la seconda edizione dell’evento l’assessore allo sviluppo economico e produttivo Tommaso Ruggeri e la presidente dell’associazione “Il Tritone” Anna Marsiletti.
“Questa rassegna ci è particolarmente gradita perché rientra nel progetto di abbellimento del centro utilizzando i fiori – dichiara l’assessore Ruggeri -. Negli ultimi tempi abbiamo infatti arricchito le vie della città con fioriere e aiuole colorate e continueremo poco per volta proseguendo per questa strada in corrispondenza con la disponibilità economica. Per questo ringrazio l’associazione Il Tritone che si rende disponibile ad organizzare anche la seconda edizione della manifestazione. Quest’anno abbiamo allargato gli orizzonti - continua l’assessore - accogliendo anche l’associazione Ghoan che si occupa della diffusione della cultura giapponese e con la quale nel 2010 abbiamo sviluppato anche altri progetti. In fondo Vicenza è una delle città più multietniche d’Italia e i numerosi turisti giapponesi amano del nostro paese la cultura, la gastronomia e i nostri prodotti.”
“Saranno 60 gli espositori che arriveranno in piazza dei Signori e piazza Biade – spiega la presidente dell’associazione “Il Tritone” Anna Marsiletti -. Quest’anno verrà allestita l’area di fronte alla Basilica con degli ombrelloni in modo da dare l’idea che i fiori nascano dalla pavimentazione, mentre nella Loggia del Capitaniato verranno ospitate alcune associazioni collegate al mondo della floricoltura che l’anno scorso non erano presenti”
Fortemente voluto dal sindaco Achille Variati, che ha fatto di “Vicenza fiorita” uno slogan della sua amministrazione, l’evento “Fiori e colori e ...” è stato pensato per rispondere al crescente interesse verso la cultura del verde.
Piazza dei Signori e piazza Biade si trasformeranno infatti in un vero giardino con la presenza di 60 espositori italiani e stranieri che a partire dalle 12 di venerdì 17 settembre coloreranno il “salotto” della città, con i suoi palazzi e la Basilica Palladiana. Piante, articoli di giardinaggio, manuali e volumi fotografici, attrezzature per l’arredo giardino, ma soprattutto composizioni e angoli fioriti con erba e piante, pozzi di ville venete, pietre antiche ed ancora golose specialità della natura proposte per la prima volta nella tre giorni di Vicenza saranno protagonisti di un’unica grande manifestazione che renderà uniche le due piazze del centro storico.
Particolarmente ricca, dopo i positivi riscontri della prima edizione, la platea degli ospiti.
Il club bonsai Il Faggio di Monticello Conte Otto, che riunisce dal 2005 gli appassionati delle piccole piante per favorire lo studio e la promozione della nobile ed antichissima arte orientale del bonsai, esporrà numerosi bonsai rari, proponendo la propria consulenza nell’impostazione, nella coltivazione e nel mantenimento di queste piante.
Grazie alla presenza degli Amici dei Parchi la manifestazione darà inoltre l’opportunità di conoscere da vicino un mondo che esalta la bellezza degli alberi. L’associazione, con sede alla biblioteca La Vigna di Vicenza, favorisce infatti la conoscenza ed il corretto uso dei parchi storici e delle aree verdi di Vicenza, in particolare nelle scuole, dove promuove il concorso Alberi per il futuro.
Tra le nuove partecipazioni ci sarà quella dell’associazione Gohan, costituita nel 2007 con lo scopo di far conoscere e diffondere la cultura giapponese nei suoi molteplici aspetti, tra cui il celebre vivaismo dalla secolare tradizione.
Saranno inoltre presenti l’associazione Garden Club di Vicenza aderente all'A.G.I. (Associazione Giardini Italiani), impegnata nella diffusione della conoscenza dei giardini, nella difesa del mondo della natura, nella protezione della flora spontanea, nella conservazione di parchi e giardini pubblici e privati, e l’associazione Civiltà del Verde, sempre con sede in città, che si rivolge a tutti i cittadini che amano il verde e il proprio territorio e lo ritengono un bene da difendere, salvaguardare e valorizzare.
Rose e cucina
La rosa in cucina
di Gabrialle Grasselli
Lessi in un manuale sulla bellezza naturale:
“La figlia di un sultano,
vide, passare lento,
uno strato oleoso,
Dall’odore intenso di rose”, (suggestionava il libro)
Capii trattarsi di “olio di rose”.
Uscii velocemente in giardino e raccolsi più petali di rose che potei, le misi in un barattolo di vetro e … aspettai per qualche settimana.
Alla mattina esponevo il barattolo al sole e lo ritiravo al tramonto, prima dello scendere della rugiada.
Uff! Dopo un po’ il mio nettare andò a marcire e buttai tutto nel letamaio a fare “compost”, per le verdure a venire.
Ricordo, per consolarmi mi cimentai in una torta di rose: pan di spagna, ricoperto alla glassa di zucchero a velo, petali di rose per guarnizione e per finire una bella foto, la quale adesso sta in soffitta dentro ad una busta semiaperta ad emanare il ricordo di odori e profumi lontani nel tempo.
- Torno alla cucina, la stanza di casa dove, il profumo di donna, si mescola con gli aromi del cibo.
Aromi intensi, profusi, dolci, amari, sensibili, delicati, piccanti, potenti.
Odori acri, pungenti, soffocanti, inebrianti, stuzzicanti, provenienti da terre lontane, da etnie diverse, da colori diversi.
Dall’angolo del cane e del gatto, si sente salire l’odore intenso di crocchette: pasta alle verdure con pezzetti di carne, il tutto irrorato con un fruttato filo d’olio d’oliva.
Odore d'avanzi di pesce, resti di un pranzo importante.
Il “miao” del gatto, ti chiede un po’ di latte: latte fresco appena munto, fresco di montagna come l’odore di Pino Silvestre dentro al tampone assorbi odori messo vicino al lavabo.
Se, poi verso sera, entrano gli amici, faccio loro onore con un buon bicchierino di rosolio.
Dolce armonia di miscuglio fra le rose del giardino, alcool e acqua zuccherata; imprigionato dentro ad una bottiglia di vetro dall’aspetto antico che fa bella mostra di se, messa sopra al comò.
Sullo scaffale, fra i libri di cucina, ritrovo il mio “ manuale della bellezza naturale” di un tempo.
Sfoglio la pagina sull’indice delle rose e scopro una nuova ricetta: “Rose Bowl”.
Inizia perciò, per me, una nuova stagione di vasi e travasi.
Mettere e togliere spezie. Aggiungere oli essenziali.
Intanto sta arrivando l’inverno. L’odore tremendo di cavolo verza, “appesta” brevemente tutta la casa.
Aspetta! ... Apro il mio “Rose Bowl”.
E’ fantastico!
Carreras a Marostica (Vi)
Il grande ritorno di Josè Carreras
di Stefano Saggin
L’appuntamento per tutti i vicentini e non è per il 14 settembre a Marostica in una delle più belle piazze italiane, ovvero piazza degli Scacchi dove si potrà seguire il concerto di uno dei più grandi tenori di ogni tempo ovvero: Josè Carreras.
L’usignolo catalano arriva in veneto, dopo aver trascorso anni ad inebriarci di melodie fantastiche giunte poi all’apice e alla consacrazione definitiva con l’esibizione: THE THREE TENORS’ del 1990, in perfetta simbiosi con altri due grandi della lirica come Placido Domingo e Luciano Pavarotti.
Marostica è pronta a riceverLo vestita a festa e trasformata in un grande teatro all’aperto, dove il Maestro sarà accompagnato dall’Orchestra del Teatro Olimpico di Vicenza diretta dal maestro spagnolo David Gimenez, reduce da grandi successi internazionali. Nel corso della grande esibizione il Maestro potrà contare sul supporto del grande soprano Gladys Rossi che ci guideranno tra le più belle canzoni italiane e spagnole tra cui: “L’Arlesienne Suite” di George Bizet, i Vespri Siciliani di Giuseppe Verdi, La Cavalleria Rusticana di Mascagni e molti altri brani mai dimenticati.
Sicuramente è un’occasione più unica che rara vedere all’opera Carreras, visto che son passati 19 anni dell’ultima esibizione nel vicentino e più precisamente a Vicenza in Piazza dei Signori dove registrò un successo incredibile contornato da numerosi bis. Finalmente potremmo ammirarlo anche nell’Alto Vicentino, dove arriva dopo aver cantato in tutti i più grandi teatri del mondo come il Staatsoper di Vienna, il Covent Garden di Londra, il Metropolitan Opera di New York.
Poi nel1975 il gran debutto alla Scala di Milano dove interpretò Riccardo nell’opera “Un ballo in maschera” di Giuseppe Verdi; purtroppo il 1987 non è stato l’anno migliore per il tenore catalano in quanto venne colpito da una grave forma di leucemia, quando tutti pensavano che fosse giunto al capolinea eccolo rialzarsi e raccogliere al suo fianco gli amici di sempre: Luciano Pavarotti e Placido Domingo.
Ed è proprio in concomitanza con i mondiali di calcio a Roma, che viene fissato il primo concerto dei tre tenori destinato soprattutto a raccogliere fondi a favore della fondazione contro la leucemia. Quindi prima di essere il Maestro, il tenore, l’usignolo abbiamo anche l’onore di avere davanti ai nostri occhi una persona che ha visto probabilmente la morte in faccia, e dopo aver aggirato l’ostacolo si è messo a disposizione dei meno fortunati. Dunque riassumendo il tutto abbiamo la più bella piazza dell’Alto Vicentino tirata a lucido, pronta a ricevere il più grande tenore vivente, una serata di settembre da mettere in cornice e tutta da assaporare, un’organizzazione di alta professionalità messa a disposizione dalla Due Punti Eventi di Thiene che ha deciso di installare un sistema di maxi schermo per farci godere una visione dello spettacolo a livello ottimale, supportati dal reportage di Via Vai che come in ogni occasione importante non finisce mai di stupirvi e di tenervi costantemente informati sui grandi eventi musicali. Quindi vi aspettiamo a Marostica e per una serata potremmo dimenticare i tanti problemi della vita quotidiana ascoltando la voce dell’usignolo che risponde al nome di Josè Carreras pronto per l’occasione a dare scacco matto!
Stefano
venerdì 10 settembre 2010
Il Giro della Rua. Evento di tradizione”, un convegno per conoscere storia e simbologia della Rua
Sabato 11 settembre prosegue il programma legato al ritorno del Giro della Rua, con un appuntamento aperto a chi desidera conoscere più da vicino il grande simbolo della città.
Alle 17, nella prestigiosa cornice delle Gallerie di palazzo Leoni Montanari, sede museale di Intesa Sanpaolo a Vicenza (contrà Santa Corona 25), il convegno dal titolo “Il Giro della Rua. Evento di tradizione” approfondirà le vicende e le simbologie della grande giostra attraverso sei secoli di storia cittadina.
La Rua face il suo debutto nel 1444 per volere dei nodari ma, quello che oggi è considerato il simbolo cittadino per eccellenza, nasceva come contorno scenografico della processione del Corpus Domini, rispondendo col passare dei tempi, ai cambiamenti politici che interessavano anche Vicenza. Per questo troviamo documentazione di una Rua con i vessilli francesi della rivoluzione, quelli austriaci o quelli fascisti.
I relatori Mauro Passarin, conservatore del Museo del Risorgimento e della Resistenza, monsignor Francesco Gasparini, direttore del Museo Diocesano di Vicenza, e Walter Stefani, biografo della Rua, approfondiranno il tema dal punto di vista simbolico, religioso e storico raccontando, attraverso i documenti del tempo, la vita politica, religiosa e popolare di Vicenza, in rapporto ai cambiamenti culturali che hanno caratterizzato i secoli scorsi.
Verrà proiettato inoltre il filmato sull'ultimo breve Giro della Rua del 1928, realizzato sotto una pioggia battente e di proprietà del professore Emilio Franzina. Si potrà così ammirare la Rua che oggi non possediamo più perché distrutta nei bombardamenti della seconda guerra mondiale.
Il macchinario ricostruito nel 2007 per volere dell'azienda municipale AMCPS in occasione dei suoi 100 anni di fondazione, protagonista della festa di sabato 4 settembre, rimarrà esposto in piazza dei Signori fino al 26 settembre.
Il giro della Rua è stato un vero successo grazie alla partecipazione di 1500 persone in corteo e alla presenza di un numeroso pubblico di oltre 10.000. L’obiettivo degli organizzatori, ora, è di farlo diventare un appuntamento fisso nel panorama delle manifestazioni cittadine, proseguendo in modo sempre rinnovato e contemporaneo un'antica tradizione, come dimostrazione di una solidarietà fatta di passione e volontariato.
L'ingresso alla conferenza è gratuito fino ad esaurimento dei posti disponibili.
Per informazioni: laruadivicenza@yahoo.it, numero verde Gallerie di Palazzo Leoni Montanari 80057885.
Sabato 11 settembre prosegue il programma legato al ritorno del Giro della Rua, con un appuntamento aperto a chi desidera conoscere più da vicino il grande simbolo della città.
Alle 17, nella prestigiosa cornice delle Gallerie di palazzo Leoni Montanari, sede museale di Intesa Sanpaolo a Vicenza (contrà Santa Corona 25), il convegno dal titolo “Il Giro della Rua. Evento di tradizione” approfondirà le vicende e le simbologie della grande giostra attraverso sei secoli di storia cittadina.
La Rua face il suo debutto nel 1444 per volere dei nodari ma, quello che oggi è considerato il simbolo cittadino per eccellenza, nasceva come contorno scenografico della processione del Corpus Domini, rispondendo col passare dei tempi, ai cambiamenti politici che interessavano anche Vicenza. Per questo troviamo documentazione di una Rua con i vessilli francesi della rivoluzione, quelli austriaci o quelli fascisti.
I relatori Mauro Passarin, conservatore del Museo del Risorgimento e della Resistenza, monsignor Francesco Gasparini, direttore del Museo Diocesano di Vicenza, e Walter Stefani, biografo della Rua, approfondiranno il tema dal punto di vista simbolico, religioso e storico raccontando, attraverso i documenti del tempo, la vita politica, religiosa e popolare di Vicenza, in rapporto ai cambiamenti culturali che hanno caratterizzato i secoli scorsi.
Verrà proiettato inoltre il filmato sull'ultimo breve Giro della Rua del 1928, realizzato sotto una pioggia battente e di proprietà del professore Emilio Franzina. Si potrà così ammirare la Rua che oggi non possediamo più perché distrutta nei bombardamenti della seconda guerra mondiale.
Il macchinario ricostruito nel 2007 per volere dell'azienda municipale AMCPS in occasione dei suoi 100 anni di fondazione, protagonista della festa di sabato 4 settembre, rimarrà esposto in piazza dei Signori fino al 26 settembre.
Il giro della Rua è stato un vero successo grazie alla partecipazione di 1500 persone in corteo e alla presenza di un numeroso pubblico di oltre 10.000. L’obiettivo degli organizzatori, ora, è di farlo diventare un appuntamento fisso nel panorama delle manifestazioni cittadine, proseguendo in modo sempre rinnovato e contemporaneo un'antica tradizione, come dimostrazione di una solidarietà fatta di passione e volontariato.
L'ingresso alla conferenza è gratuito fino ad esaurimento dei posti disponibili.
Per informazioni: laruadivicenza@yahoo.it, numero verde Gallerie di Palazzo Leoni Montanari 80057885.
Alimentazione ed emozioni
Emozioni e cibo
Dr.ssa Loredana Circi biologa - nutrizionista
loredana.circi@tiscali.it
C’è un posto, nel nostro corpo, dove ogni ricordo si trasforma in emozione. E’ questo un posto “magico” fatto sicuramente di cellule ma forse anche … di qualcosa di più.
Quante volte per esempio, un profumo che noi registriamo come gradevole o meno ci evoca il ricordo di una situazione, di un vissuto, di un posto a noi caro. Non tanto tempo fa, aprendo una vecchia credenza in cantina ho istantaneamente visto l’immagine di me bambina che prende il pane, quel pane cotto a legna di un tempo e di un luogo che non c’è più.
Come è possibile questo?, il pane non era lì presente, nella credenza non c’era nulla che evocasse visivamente quell’immagine, era rimasto semplicemente un odore, una molecola chimica fatta di “banalissimi” atomi che tuttavia hanno stimolato in me un ricordo.
Cosa c’è allora nella nostra mente che permette tutto ciò, chi è l’artefice di tutto questo?
Si chiama Amigdala, semplicemente dal greco…mandorla, un’area del cervello grande in media come la mandorla stessa .
L’amigdala, o mandorla delle emozioni, è da tempo ritenuta importante nei processi emotivi e coinvolta anche in una forma particolare di memoria che è quella emozionale. Uno studio recente ha, per esempio, identificato in quest’area profonda del cervello i meccanismi chimici che scatenano il sentimento della paura e non solo. Uno studio dell’Università della California ha rivelato che i due sessi utilizzano diversi lati dell’amigdala per immagazzinare ricordi di esperienze ad alto tasso di emotività. L’amigdala in pratica fornisce a ogni stimolo il livello ottimale di attenzione, lo arricchisce di emozioni e, infine, lo immagazzina sotto forma di ricordo.
Questo esempio ci serve per richiamare all’attenzione di quanto tutto ciò che facciamo quotidianamente è regolato, nel razionale e nel subconscio anche e soprattutto dalla nostra mente e quindi a maggior ragione si rafforza quel concetto di salute approvato dall’O.M.S che vede la salute come …“benessere fisico, psichico e sociale”.
Come un profumo, un odore, un’immagine possono evocare ricordi ed emozioni, ancora di più il cibo è in grado di personificare le nostre emozioni, anzi siamo noi stessi che, nella pratica quotidiana, con le nostre abitudini e talvolta in seguito alle nostre frustrazioni diamo al cibo dei significati del tutto diversi ed estremamente lontani dalla sua naturale essenza.
Quando torniamo a casa la sera, stanchi e innervositi da una giornata di lavoro, quando ci sentiamo soli, tristi, abbandonati, quando vogliamo gridare al mondo che ci siamo, ma anche quando ci troviamo in compagnia di amici o quando aspettiamo con ansia e gioia il ritorno di qualcuno a noi caro, il cibo esprime le nostre emozioni, il cibo fa parte di noi il cibo ci rappresenta. Sin dall’antichità il cibo esprime le emozioni di ogni persona, il cibo si offre, il cibo si accetta.
La neurodietologia è la scienza che studia gli effetti dell’alimentazione sul comportamento psichico e sociale. Essa evidenzia che la scelta oculata dei cibi permette di influenzare gli atteggiamenti comportamentali. Il terreno biochimico dell’organismo, determinato dai valori percentuali dei minerali organici, risultato di un adattamento a stress nutrizionali, fisici e psichici, influenza l’umore, la personalità e l’emotività.
La neurodietologia afferma che mangiare un cibo che piace particolarmente stimola il rilascio di ß-endorfine, proteine esaltanti il tono umorale. I variegati colori dei diversi cibi influiscono sul benessere psicofisico: ogni gradazione cromatica stimola la produzione di ormoni ed enzimi differenti, aiutandoci a stare meglio.
I cibi contenenti carboidrati (come pasta, riso, orzo, pane) possiedono proprietà sedative perché provvisti di un aminoacido, il triptofano, che induce la produzione di serotonina, un neurotrasmettitore cerebrale che stimola il rilassamento. Alimenti tranquillizzanti sono la lattuga, il radicchio rosso, ortaggi, cipolla e aglio; la frutta dolce, soprattutto le albicocche; il miele; il lievito di birra.
I legumi (particolarmente i piselli) attenuano la diffidenza; verdure come i pomodori, le patate e i peperoni agevolano il rilassamento liberando dal senso di solitudine e abbandono.
Cioccolato, cacao, caffè, tè, bevande a base di cola e alcol contengono sostanze nervine eccitanti il sistema nervoso.
Un’alimentazione eccessivamente ricca di carne e grassi saturi incrementa i livelli di aggressività predisponendo a collera, animosità, ira.
Un consumo eccessivo di prodotti animali in genere causa emozioni quali risentimento, senso di inadeguatezza, depressione, paura, instabilità emotiva, ostilità, perdita di controllo.
Una dieta monotona o sbilanciata intossica l’organismo provocando risveglio difficoltoso, bocca amara, lingua patinata, stato dell’umore peggiorato e instabile, pensiero negativo, irritabilità e ridotta creatività.
La neurodietologia conferma che scegliendo e calibrando opportunamente gli alimenti ingeriti si possono influenzare atteggiamenti psichici, reazioni emotive, tono umorale.
A questo punto vale la pena ricordare il detto: …….. “Siamo ciò che mangiamo”?
martedì 7 settembre 2010
8 settembre a Vicenza
22a edizione di “Mestieri in strada”, mercoledì 8 settembre in corso Fogazzaro e Piazza San Lorenzo
Mercoledì 8 settembre corso Fogazzaro e Piazza San Lorenzo ospiteranno la 22a edizione di “Mestieri in strada”, promossa dagli assessorati alla cultura e al turismo del Comune di Vicenza, e realizzata in collaborazione con la neo nata associazione “Vivere il centro” e con il supporto dell’Associazione Artigiani e Aim.
Dalle 9 alle 20 verranno rievocati i mestieri di inizio ‘900 con 25 figuranti in abiti d’epoca che fanno parte del Gruppo Presepisti Corte di Iverno, novità di quest’anno.
Si potrà quindi veder all’opera i battitori che conieranno sul posto le monete, il ferrariolo, l’arrotino, il cestaio, il vasaio; e poi le lavandaie, l’esperto di meridiane e sarà pure possibile scoprire l’arte della filatura a partire dai bachi da seta.
Si potrà vedere anche la macinatura delle spezie, molto in voga all’epoca e, per rallegrare ancor di più l’atmosfera, sarà presente un cantastorie.
Come da tradizione “Mestieri in strada” propone anche i sapori.
L’Italian food, con espositori provenienti da diverse regioni d’Italia, oltre che dalla nostra provincia e dal Veneto, avrà uno spazio privilegiato in piazza San Lorenzo, dove ritorneranno gli abituali frequentatori di “Colori e sapori”, già conosciuti e apprezzati dai vicentini durante il mercatino dello scorso 9 maggio.
La manifestazione ha riscosso numerose adesioni: sono stati infatti occupati tutti i posti disponibili.
Non mancherà l’animazione: per tutto il giorno verranno distribuiti ai bambini dei palloncini mentre al pomeriggio è previsto l’intrattenimento musicale affidato a Chano, un cantante vicentino, che proporrà musica d’autore in uno stile molto personale.
Il pranzo è servito
Il pranzo è servito
di Massimo Cipelletti - sociologo
La fluttualità del quotidiano ci concede frequentemente di alimentarci ma non di mangiare, apprezzando il piacere della tavola sociale. Ciò accade esclusivamente il fine settimana, sempre se in programma non vi è qualche evento prioritario che tralascia a pieno il momento conviviale per eccellenza. Sì, perché di questo si tratta.
Lo “stare a tavola”, eccezione portata per i pranzi solitari, è da considerarsi un rituale straordinario per i rapporti interpersonali, siano essi di famiglia che di amicizia. Nulla è più favorevole per il dialogo della realtà situazionale del convivio. Ci si rilassa, si prova piacere e si “stacca” dalla routine o dal ritmo della giornata. E poi quanti gli affari, specie nelle nostre zone nordiche, che nascono e si chiudono a tavola? Le famose “cene di lavoro” con clienti e potenziali tali. Oppure le “colazioni di lavoro”: molto diffuse nei centri di affari metropolitani.
Ecco che il pranzo, e diurno e serale sia, è uno dei momenti ai quali si dà o si dovrebbe fornire profonda attenzione e cura: dalla preparazione al consumo. I ritmi lavorativi, invece, ci inducono ad accelerare la pausa pranzo, se non a saltarla. Sminuiamo il momento, sviliamo questa tappa periodica invece per molti attesa con passione ed emozione.
E ancora, quante le conoscenze che si possono realizzare durante questo appuntamento?, pensiamo solo ai vicini di tavolo di un ristorante; piuttosto che al personale di servizio di una pizzeria; o ancora di quei freschi incontri avvenuti durante l’aperitivo. Una situazione che ci predispone ad aprirci e confrontarci, che muove la nostra curiosità e apre le nostre menti che vanno ad arricchirsi di esperienza raccontata ed immaginata.
Ma non sono solo gli impegni professionali che riducono il peso del pranzo, giacché a contribuirvi sono altresì gli innumerevoli e diffusi fast-food che, per quanto fascinosi e con cibi appetitosi, ci veicolano verso l’individualismo del nostro vassoio che, paradossalmente, diviene il miglior compagno di tavolo. Ci si aliena dal resto, si consuma in fretta e con gusto intenso perché il tutto deve durare non poco, bensì il meno possibile. Qualcuno ci può parlare ma il protagonista indiscusso riamane il cheese-burger di turno; il resto passa in secondo piano.
Per fortuna nei Paesi mediterranei forte è il rito del sedersi a tavola e quindi arduo diventa scalfire un’usanza che ci rende celebri verso altre popolazioni e che spesso viene emulata, peraltro con scarsi risultati.
Forse un maggiore rispetto di noi stessi ci concederebbe anche di raggiungere anche traguardi, e nel lavoro e nella vita, superiori. Ma quest’ultima è solo una personale opinione.
Un amore di cucina
Un amore di cucina
di Patrizia Landini
Amata e curata, odiata e trascurata, profumata e linda, trasandata e vuota:
la cucina è essenzialmente un luogo dell’anima, perché cucinare può significare amare, ma anche il suo contrario.
Non tutti sono legati a questo ambiente e, in esso, non tutti si trovano a proprio agio ed è anche vero che molte volte, proprio perché ci si esprime con creatività, tende a rispecchiare la personalità di chi la frequenta maggiormente.
Spesso rivela delle particolarità inaspettate e sorprendenti, come quando visiti la casa di chi ti appare molto ordinato e preciso nei gesti e nell’abbigliamento e scopri che possiede, invece, una cucina variopinta e zeppa di barattoli e spezie in bella mostra.
Se vi capita, prestate attenzione alle cucine che visitate, io le trovo sempre rivelatrici della persoanlità di chi le abita.
E, in base a queste osservazioni, ho potuto notare che le persone che appaiono piuttosto svagate e distratte hanno, per contro, cucine classiche in perfetto ordine e pulitissime e viceversa.
In ogni caso, “perfettini” o “pasticcioni” che siamo, preparare un piatto con tutto il nostro cuore ha un significato enorme per le persone care che lo gusteranno e, permettetemi questa digressione metafisica, l’energia che impieghiamo per assolvere, specie noi donne, a questo compito, si trasforma e agisce come un ingrediente segreto nelle nostre preparazioni.
Non è un caso che si dica “cucinato con amore” per un piatto particolarmente seguito, curato e che è riuscito davvero bene.
La scelta degli ingredienti, la loro qualità, la realizzazione serena, attenta e senza fretta, seguendo la cottura senza distrarsi, ecco, questa potrebbe essere la giusta filosofia per cucinare bene.
La sola presenza fisica non basta, serve quella particolare diligenza e voglia di riuscita che si applica quando mettiamo davvero la nostra attenzione e consapevolezza in tutti i nostri gesti.
Confesso, non sono una grande cuoca, e posso portare un’intera famiglia a testimone, ma, anch’io, ancora così lontana dal trovare soddisfazione nelle preparazioni di tutti i giorni, sento che lo spirito giusto per cucinare è proprio quello di farlo con in mente non la sola ricetta, ma i volti e i sorrisi di chi amiamo.
Sperando proprio che l’amore possa sopperire all’incapacità, all’inesperienza o alla semplice distrazione.
E chi vive da solo, per chi cucinerà con amore?
E’ naturale: chi dobbiamo amare di più, se non noi stessi?
Allora, ecco risolto il dilemma: cuciniamo solo con amore, per noi stessi e per gli altri.
Proviamo la cucina dell’anima e assaporiamone il risultato.
Io scommetto che sarà squisitamente amorevole.
venerdì 27 agosto 2010
Torna il giro della Rua a Vicenza
Si avvicina la grande festa del Giro della Rua: sabato 4 settembre corteo di 1000 persone e spettacolare cerimonia in piazza dei Signori.
Conto alla rovescia per la grande festa del Giro della Rua, un simbolo della città ritrovato.
Sabato 4 settembre, alle 21, un corteo di 1000 persone sfilerà lungo le strade del centro storico con a capo la “Ruetta”, riproduzione in scala ridotta della grande giostra realizzata nel 1444, per giungere fino in piazza dei Signori, dove ci sarà la spettacolare illuminazione della storica macchina ricostruita a grandezza naturale.
E’ da qualche anno che la città ha riacceso l’interesse per il suo storico simbolo, la grande giostra familiarmente chiamata la Rua, nata nel 1444 per volere dell’ordine dei notai che ne hanno finanziato la costruzione, mantenendo ben visibile al centro il proprio simbolo, la ruota. Per sei secoli la Rua e il suo famoso “giro” all’interno del centro storico hanno rappresentato la stessa città di Vicenza, prima in occasione della festività del Corpus Domini, poi con l’apposizione dei vessilli civici modificati con il mutare della situazione politica: si sono infatti avvicendate una Rua vicentina, una “rivoluzionaria” francese, quella austriaca, fino alla Rua fascista che concluse la sua esperienza nel 1928 con l’ultima apparizione pubblica. Fu proprio in quell’anno che, sotto una pioggia battente, la Rua compì il suo ultimo giro, di cui resta un annebbiato filmato dell’Istituto Luce. Con i bombardamenti della seconda guerra mondiale venne perso anche il macchinario, affidando dunque a foto, locandine, ricordi e soprattutto alle pubblicazioni di Walter e Antonio Stefani, la memoria di questo grande simbolo._
Oltre al Giro della Rua, Vicenza aveva un suo palio, come Siena e Asti, che proseguiva la festa popolare con una partecipazione straordinaria di persone e mezzi.
Dopo che la ricostruzione della storica macchina della Rua, per i 100 anni di AMCPS festeggiati nel 2007, è nato un Comitato che a maggio si è costituito in associazione per promuovere l’antica tradizione e inserirla nel panorama italiano ed europeo delle feste storiche. Al sindaco spetta la carica di presidente dell’associazione, mentre il presidente dell’ordine dei notai ha assunto la carica di vicepresidente. Gli altri membri dell’associazione, indicati da enti e istituzioni o singole persone, rappresentano la città e le sue forze culturali, politiche e imprenditoriali.
Il 4 settembre di quest’anno, su iniziativa del Comitato, ritorna il grande Giro della Rua, che inaugurerà il ricco settembre vicentino alla vigilia della Festa dei Oto.
L’iniziativa ha il patrocinio del Ministero per i beni e le attività culturali, Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Verona, Rovigo e Vicenza e viene realizzata grazie a una serie di contributi pubblici e privati, tra i quali quello di 20 mila euro della Regione Veneto, concesso dall’assessore al turismo Marino Finozzi._
Questa mattina l’evento è stato presentato dal sindaco Achille Variati, da Paolo Brando in rappresentanza dell’Ordine dei notai, dal consigliere provinciale Pietro Magaddino in rappresentanza del presidente Attilio Schneck e da Davide Fiore, segretario del Comitato e regista della festa._“Quest’iniziativa – ha detto il sindaco – ha preso forma grazie a una grande collaborazione tra istituzioni, realtà associative, ordini professionali. La nostra volontà è di riprendere un’antica tradizione nella quale i vicentini si sono per secoli riconosciuti. L’attenzione che colgo nei mondi associativi verso questa iniziativa, la partecipazione di tante istituzioni, dimostrano la voglia di stringersi attorno a un simbolo che rappresenti la comunità. Ma ci muoveremo perché questo simbolo possa avere anche un effetto sullo sviluppo turistico della città”._
“La Provincia – gli ha fatto eco il consigliere Pietro Magaddino – è ben felice di contribuire al recupero di questa storica festa perché le istituzioni hanno il dovere di non disperdere le tradizioni che rappresentano la nostra storia”._“Anche il notariato vicentino – ha ricordato Paolo Brando – è particolarmente orgoglioso per la rinascita della festa della Rua, simbolo dei notai fin dal 1270, come ponte tra passato e futuro, così come tra passato e futuro si pone la nostra categoria, pronta alla sfida dell’atto telematico garantendo la stessa sicurezza dell’antico atto notarile cartaceo”.
La serata avrà inizio alle 21, quando un corteo di quasi 1000 persone che rappresentano le associazioni, i gruppi sportivi, le confraternite, gli ordini militari e gli ordini professionali del territorio, muoverà da piazza Duomo. La sfilata sarà capeggiata dalla Ruetta, la riproduzione in scala di proprietà dell’Ipab che l’ha realizzata nel 1949 e di recente restaurata ad opera di Giovanni Zanini. La Ruetta, che pesa 400 chili ed è alta 8 metri, si presenterà con una cascata di fiori, naturalmente biancorossi. A sostenerla, a turno, saranno 18 atleti vicentini accompagnati dal ritmo della fanfara storica degli alpini._
Da piazza Duomo il corteo raggiungerà piazza Castello, percorrerà quindi corso Palladio, e contrà Santa Barbara da dove entrerà in piazza dei Signori.
In piazza dei Signori, dalle 22, ci sarà la spettacolare cerimonia di illuminazione della storica grande Rua ricostruita da Amcps, alta 24 metri e del peso complessivo di 300 quintali, installata fina dai prossimi giorni in piazza.
Saranno le diverse arti dello spettacolo a condurre la festa di piazza: “Non una rievocazione storica e filologica di una manifestazione con 6 secoli di storia – ha detto Davide Fiore, regista della manifestazione – soluzione peraltro non praticabile per quanto riguarda il trasporto della grande Rua dati gli attuali parametri di sicurezza, ma una celebrazione attraverso una grande festa della contemporaneità vicentina”.
Vicentino sarà del resto anche il cast che animerà la cerimonia di illuminazione, coinvolgendo musica, teatro, danza, opera lirica e tanta tecnologia luminosa.
Aristide Genovese e Matteo Zandonà di Theama teatro interpreteranno le voci popolari della Rua, con un copione studiato sui declami dei secoli scorsi, scritti per la manifestazione. L’antico corpo bandistico di Centrale di Zugliano assicurerà dal vivo la colonna sonora della serata, assieme ai 16 elementi della fanfara storica degli Alpini.
La danza sarà affidata al corpo di ballo di DNA Danza che giocherà sull’improvvisazione e sugli spazi ampi della piazza.
Per valorizzare la voce di Andrea Zaupa, baritono vicentino dello stabile di Bologna, è stato inventato il personaggio del “capitano della città”, che declamerà a cappella, direttamente dal balcone della Loggia Bernarda alcuni sonetti musicati per l’occasione.
In questa prima edizione “musa dei nodari”, cioè dei notai, sarà Anna Rigon, presentatrice e modella, finalista di miss Universo nel 2002, che indosserà un abito da gran sera con i colori di Vicenza, creato per l’evento dallo stilista russo Sergei Grinko. Uno spettacolo luminoso curato dalla Raggi di Luce si intersecherà con la musica dal vivo.
Dopo le 23 la festa di piazza proseguirà con uno spettacolo di Casanova Venice Ensemble, diretta dal maestro Tino Carollo (Leone D'oro alla Carriera nel 2006 al Palazzo del Cinema del Lido di Venezia ), con arrangiamenti ritmico-sinfonici di Antonio Lanzillotti. "Hallo Musical" il titolo dell’evento, un viaggio nel mondo del grande musical, da Cats a Jesus Christ Superstar, da Blues Brothes a Fame. Sul palco, con i musicisti, le voci di Chiara Luppi (Balia nel Giulietta e Romeo di Cocciante ), Mauro Donà, Vittorio Zambon (primo premio come miglior interprete protagonista nella Rassegna Teatro d’autore 2008 Jean Val Jean), Davide Basso ed Anna Bille (è nel cast del musical "Il conte di Montecristo" di Gino Landi), e il corpo di ballo di Armonia Danza che suggerirà, con coreografie originali di Alessandra Dall'Amico, atmosfere ed ambientazioni. In occasione della festa il sindaco ha disposto la proroga facoltativa dell’orario di chiusura dei negozi e degli esercizi pubblici fino alle 2 di notte.
Volontari della Protezione Civile di Vicenza e Croce Rossa Italiana collaboreranno con le forze dell’ordine e i vigili del fuoco per assicurare la necessaria assistenza.
La grande Rua rimarrà esposta al pubblico tra le colonne di piazza dei Signori per tre settimane.
Sabato 11 settembre ci sarà un seguito culturale all’iniziativa, con una conferenza proposta alle 17 a Palazzo Leoni Montanari dove i relatori Mauro Passarin, monsignor Francesco Gasparini e Walter Stefani approfondiranno il tema “Il Giro della Rua: Evento di tradizione”.
Il formaggio sotto il cielo di Asiago
Grande attesa per la 10^ edizione dell’annuale manifestazione Il formaggio sotto il cielo di Asiago, un evento sempre molto atteso e ricco di novità, che vedrà quale scenario la splendida Piazza Carli sabato 28 e domenica 29 agosto.
Diciotto i produttori che esporranno le proprie prelibatezze ed il Consorzio di tutela
del formaggio Asiago Dop che promuoverà la conoscenza di questa straordinaria tipicità vicentina. Molte le novità dell’edizione 2010 della manifestazione, tra le quali la partecipazione alla mostra-concorso di soli produttori dell’Altopiano: una ventina di partecipanti che sottoporranno a giudizio 37 forme di Asiago.
Non mancheranno dei produttori vinicoli vicentini, che consiglieranno i migliori abbinamenti con il formaggio, e la straordinaria torta Monte Ortigara, un ulteriore segnale di valorizzazione dei prodotti del territorio.
Ed infine, un’eccellente degustazione di miele e marmellate italiane certificate, che si accompagnerà alla proposta tradizionale delle tipicità agroalimentari vicentine.
“La 10^ edizione de “Il formaggio sotto il cielo di Asiago” – commenta il presidente Coldiretti di Asiago, Dino Panozzo – vuole premiare il territorio con I produttori locali e le eccellenze che ci contraddistinguono anche all’estero.
Un’occasione importante, dunque, per fare informazione e contribuire a contrastare la cultura del consumo non consapevole. Saranno una ventina i produttori che si contenderanno il primo posto alla mostra-concorso, attraverso 37 forme di Asiago.
Grande spazio sarà dedicato ai laboratori didattici nella serata di sabato, con la tradizionale Tosella in piazza ed alle degustazioni di miele e marmellate con i formaggi: stravecchio di malga, di Burlina, caprino ed Asiago”. A valutare le 37 forme di Asiago partecipanti al concorso sarà una giuria qualificata e locale, composta da un rappresentante di Veneto Agricoltura, dal direttore di Agriform, da due tecnici della Comunità montana, da Marco Pasquali di Slow Food e da un esperto casaro dell’Altopiano.
Nel corso dell’evento sarà presente un corner informatico, che consentirà ai visitatori di esprimere un commento sulla manifestazione, attraverso la neonata pagina facebook di Terranostra Vicenza.
giovedì 26 agosto 2010
Cibo e vino: quali sono i migliori abbinamenti?
SAPPIAMO ABBINARE IL VINO CON IL CIBO?
di Patrizia Landini
Trattiamo un argomento raffinato, da “grand gourmet”: l’abbinamento tra cibo e vino.
Sono d’accordo, non sempre è possibile, specie per problemi di tempo, dedicarsi alla scelta del vino adatto a ciò che abbiamo cucinato.
Quando è possibile, però, è interessante dedicarsi all’accostamento tra il vino che porteremo in tavola e la pietanza preparata (anche se non è stata cucinata da Vissani).
Regole precise, riguardo agli abbinamenti, sono molto difficili da stabilire.
Cibo e vino sono sostanze complesse, che possono dare sensazioni al gusto e all’olfatto molto diverse; infatti, mentre il sapore dei cibi dipende sia dagli ingredienti usati sia dal metodo di preparazione della pietanza, le caratteristiche organolettiche di un vino, dipendono dal vitigno utilizzato, dai diversi tipi di terreno su cui è coltivato e dalle condizioni climatiche, oltre che dai diversi stili di produzione (per esempio l'invecchiamento in botti di legno rende un vino più corposo e morbido, donandogli il retrogusto della qualità del legno della botte stessa).
In linea generale, il vino non dovrebbe mai predominare sul piatto e viceversa: il corpo del vino deve essere adeguato alla pietanza. Un piatto dal sapore delicato richiede un vino "leggero", mentre un piatto ricco ne richiede uno ben strutturato.
Gli antipasti non richiedono vini troppo strutturati. Infatti, bisogna considerare sia la consistenza della pietanza, sai la necessità di servire i vini durante il pasto secondo un criterio crescente di corpo ed alcoolicità.
E’ meglio servire vini bianchi secchi (anche spumanti) o eventualmente, se la pietanza è più elaborata, vini rosati o rossi giovani.
La pasta e il riso possono essere considerati cibi neutri, nel senso che le caratteristiche gustative di tali pietanze, e conseguentemente del vino che deve accompagnarle, dipendono sostanzialmente dal condimento utilizzato. Se il condimento è a base di pesce, sono da preferire vini bianchi, più o meno corposi in relazione alla struttura del piatto: gli spaghetti con le vongole o frutti di mare richiedono un vino bianco più delicato rispetto ad un condimento a base di sarde. Per condimenti a base di carne, si dovrebbe preferire un vino rosso, purché non troppo corposo. Se la pasta è accompagnata da elementi molto profumati, anche il vino deve disporre di appropriate caratteristiche aromatiche: la pasta con i tartufi, a causa della presenza di un ingrediente particolarmente profumato, richiede un vino che ecceda per le sue caratteristiche olfattive.
La carne si presta ad essere cucinata in molti modi, con conseguente diversità delle caratteristiche gustative. Come regola, le carni rosse preferiscono i vini rossi mentre quelle bianche, specie se servite fredde, possono essere accompagnate anche da vini bianchi di buon corpo. L'utilizzo di un vino nella preparazione del piatto (stracotti e brasati) impone di utilizzare lo stesso anche per l'abbinamento. Con piatti saporiti e strutturati (come quelli a base di selvaggina e cacciagione) sono da preferire vini rossi importanti corposi e invecchiati. Se la pietanza contiene intingoli succulenti può essere necessario che il vino sia tannico e giustamente alcolico.
Il pesce richiede generalmente vini bianchi, ma ci sono eccezioni (per esempio un pesce grasso in umido) che fanno preferire anche un vino rosso leggero. Il tipo di cottura influenza la scelta del vino: i pesci bolliti richiedono un vino meno corposo di quelli cotti al forno, mentre il pesce fritto, come in genere tutte le fritture, richiede un vino bianco secco con buona acidità.
Aragoste e frutti di mare si sposano bene con vini bianchi secchi, freschi e delicati o con spumanti. Di fronte a preparazioni a base di aceto la cosa migliore è non bere vino, poiché i due elementi non legano bene assieme. In generale, i formaggi a pasta molle e quelli non stagionati, richiedono vini poco corposi, bianchi o rossi leggeri; mentre i formaggi a pasta dura e quelli stagionati, prediligono vini con maggiore struttura.
Contrariamente alla consuetudine, non è una buona norma accompagnare i dolci con spumanti secchi.
La regola è che i prodotti di pasticceria richiedono in accostamento vini amabili o dolci. Ovviamente, anche in questo caso, il corpo di un vino deve essere conforme alla struttura della pietanza. Il panettone può ben andare d'accordo con un vino dolce e leggero, mentre dolci elaborati e ricchi possono esaltarsi con vini liquorosi. In caso siano utilizzati liquori nella preparazione alimentare si suggerisce di utilizzare lo stesso liquore in abbinamento.
Normalmente si preferisce escludere l'abbinamento di un vino con il cioccolato; tuttavia, talora, può andare bene un vino liquoroso dolce.
mercoledì 25 agosto 2010
Quando le stelle...
Quando le stelle.....e la luna
di Silvana Lotto
Nel mese di agosto è quasi doveroso parlare di stelle...la notte di San Lorenzo ce lo ricorda: il romanticismo è d'obbligo!!
Le stelle cadenti rievocano sogni e desideri...e noi esseri umani di desideri ne abbiamo a iosa, tanti come un cielo stellato e se per caso siamo così fortunati di vedere un astro cadente...ecco che un nostro desiderio potrebbe anche avverarsi!! Chi lo sa? Restiamo con la bocca aperta sotto un manto di stelle....sempre se quella notte non ci sono nuvole.....
E la luna? Che posto occupa nella nostra vita?
Sembra che gli antichi dessero molta importanza ad essa e non solo per un motivo romantico.
Noi uomini moderni e tecnologici alcune idee dei nostri nonni ci fanno ridere, ma se riuscissimo ad approfondire alcune leggi della natura oltre a quelle astronomiche, capiremmo meglio i motivi per cui i nostri avi prendevano in considerazione le fasi lunari.
Sappiamo molto bene che, la Luna esercita, sul nostro Pianeta, una forza di attrazione magnetica, una forza di sollevamento sui liquidi (esempio maree) e guarda caso il nostro corpo è costituito da circa il 70% di acqua. Appunto per questo, dobbiamo sapere che durante la fase di luna piena questa forza di attrazione potrebbe scatenare anche in noi, a seconda della predisposizione, delle autentiche maree biologiche.
Quindi non preoccupiamoci se diventiamo più nervosi, più suscettibili o semplicemente non ci sentiamo in forma o magari notiamo nelle persone che ci circondano questo influsso; la risposta è perchè "abbiamo la Luna"!! Così abbiamo spiegato anche il motivo per cui quando ci troviamo difronte a noi una persona scontrosa diciamo che è 'Lunatica'
Facciamo tutti parte di un Sistema Planetario chiamato Solare, che prende il nome dal Sole, naturalmente, la Terra il nostro pianeta ruota intorno al sole e intorno a se stessa, ma non dobbiamo mai scordare che anche noi, inconsapevolmente, lo facciamo assieme a lei e purtroppo ce lo dimentichiamo, specialmente quando vogliamo che le cose girino a modo nostro.... poi, come se non bastasse abbiamo anche la Luna che ruota attorno a noi! Pensate che bello così non ci annoiamo mai!!
L'ho buttata sull'ironico, ma se ci pensiamo bene tornare alla natura e alle sue fasi, non fa solo bene all'orto e al vino....ma anche a tipi computerizzati come noi....abitanti dell'universo...
lunedì 23 agosto 2010
Notte d'agosto
Notte d'agosto
di Roberta Cervellin
In questa notte
splendida d'agosto
Quando le stelle
brillano di più
Ti prego aiutami
a guardare oltre
A ritrovare
il senso della vita
Mi fermo un attimo
al limite del bosco
Abbraccio un tronco
d'albero secolare
Ho sensazione
come di radici
Dimmi se è qua
che devo germoliare
Sorella luna
con un raggio d'argento
Mi sfiora e dice
che non è momento
E di questa notte
splendida d'agosto
Quando le stelle
brillano di più
Per un istante
io mi sono persa
Ma a ritrovarmi
ci hai pernsato TU.
Il vestito dell'estate
Il vestito dell’estate
di Gabriella Grasselli
La ragazza camminava sul lungomare, la brezza salmastra le scompigliava un po i capelli: già assomigliavano a quelli della madre ma, a differenza di lei, i suoi erano addolciti dai suoi “quasi
vent’anni”. Il sorriso e la stanchezza di una lunga giornata di mare le imprimevano il viso, nonostante ciò camminava sicura verso il centro del paese. Le case erano sempre le stesse, nemmeno avevano stinto un po’del loro colore.
Fuori, nei terrazzi degli Hotel, i villeggianti, sorseggiavano dissetanti bibite, certi bicchieroni erano adorni di fiori e frutta di carta, e lei, si intenerì pensando alla sua infanzia, altri giocavano a carte, altri ancora parlavano del più e del meno.
Sulla destra, verso il mare, gruppi di ragazzi, facevano animazione con balli rock, mentre, musicisti più maturi, intrattenevano le persone di mezza età al ritmo dei tre tempi e, per un po di romanticismo, intonavano degli incollatissimi lenti.
Volteggiavano le gonne! Oh, se volteggiavano.
Più su, seduti su una panchina una famiglia un pò ben messa, si sbrodolava il gelato da per tutto, sul naso, guance, occhi, collo e …quasi torace; proprio si vedeva che erano felici.
E! A volte pensi; basta cos’ì poco, ( classica constatazione), per essere felici.
Arrivò al centro del paese tutta sudata, si guardò su di una vetrina per valutare le sue condizioni fisiche e, si tolse delle foglie dalla testa che, prima, si erano incastrate tra i capelli.
Ciò gli permise di notare una signora, la quale, le sue gambe, lunghe, belle, eleganti, con i piedi anch’essi affusolati, lo smalto alle dita “di un bel rosso carminio”, insomma, il tutto ben curato: stava infilando, appunto, questo piede, dal collo del piede stratosferico, ricurvo al punto giusto, giù, dentro ad un sandalo meraviglioso, dall’alto tacco e dal cinturino alla caviglia,”dorato”, con dei lustrini lucenti, come …come, le luci della sala da giochi che stava li vicino. La seguì con lo sguardo fino a che uscita dal negozio con la borsetta in mano, girò l’angolo e non la vide più.
Proseguì il suo giro e più in là, dentro ad una tenda,: si giocava a tiro a” qualcosa” con la speranza di vincere uno degli enormi animali - peluche che stavano lì appesi a sonnecchiare nella speranza di entrare in qualche lettino di bambino, con la preoccupazione di restare però con le zampe fuori, tanto erano grandi.
Il caldo si faceva proprio sentire. Dagli usci dei negozi, uscivano follate di aria fresca e lei ci sostava dinanzi e intanto sbirciava tutto quello che c’era da sbirciare.
Restò colpita da dei vestiti. Parità, stoffa - manufattura e prezzo non erano niente male.
Ne provò tre. Uno era a quadri, bianco e viola, il secondo marrone con i contorni bianchi e il terzo “celeston”. Scelse il secondo: quello marrone.
Girò le spalle allo specchio, sorrise, arricciò la bocca, si atteggiò da vamp, e disse: come sto?
Non risposi subito. Pensai: sei stupenda “figlia mia”!
Per non imbarazzarla troppo, dissi semplicemente: bene!
venerdì 6 agosto 2010
Alimentazione in estate, facciamo il pieno di salute con frutta e verdura
E’ ARRIVATA L’ESTATE: FACCIAMO IL PIENO DI…SALUTE!
(seconda parte)
Dr.ssa Loredana Circi Biologa nutrizionista
loredana.circi@tiscali.it
Caldo, gran caldo, il solleone dell’estate da giorni riflette ed emana tutta la sua energia . Per sopravvivere a questi eventi naturali, dobbiamo modificare le nostre abitudini sia comportamentali ( vestirsi in modo leggero, non uscire nelle ore più calde, non fare attività fisica nel primo pomeriggio, ecc.) sia alimentari, scegliendo alimenti che non contribuiscano ad aumentare la nostra temperatura corporea né a rallentare i processi digestivi.
Continuiamo quindi, con l’appuntamento di agosto, a prestare un po' di attenzione nei confronti di quegli alimenti che, in questi periodi possono esserci d’aiuto.
Altro frutto tipicamente estivo che evoca ricordi delle scampagnate ferragostane è sicuramente l’anguria.
Il cocomero (Cucurbita citrullus, detto anche anguria, dal greco angourion) è una pianta originaria dell'Africa tropicale appartenente alla famiglia delle Cucurbitacee (parente quindi del melone e delle zucchine viste nel precedente articolo) coltivata già dagli antichi egizi. Dall'Egitto si diffuse poi nel bacino del Mediterraneo e giunse dunque in Italia, attorno al II-III secolo d.C. Attualmente viene coltivato soprattutto in Brasile, Russia, Stati Uniti e Turchia (per un totale di 1,5 milioni di ettari). In Italia la coltivazione del cocomero è diffusa soprattutto in Emilia Romagna. Il frutto di questa pianta può avere forma tondeggiante o allungata,addirittura, per razionalizzare i trasporti, anche forma cubica!, buccia dal verde scuro al verde chiaro, polpa rossa (in alcune varietà è biancastra o rosea) e dimensioni variabili. Le varietà maggiormente coltivate in Italia sono la Sugar Baby e la Crimson Sweet.
Il cocomero ha un'elevata capacità dissetante grazie alla percentuale d'acqua contenuta, la più alta tra i frutti (95,3%, contro il 90,7% delle pesche o l'85% delle mele). Per quanto riguarda il sapore zuccherino, bisogna dire che non dipende dal contenuto in zuccheri, non molto alto, ma dalla presenza di sostanze aromatiche. In effetti, il contenuto in zuccheri dell'anguria va dal 3,7% al 6,4% (nella mela 11-15%, nella pera 9,5-15,5%), l’Indice Glicemico è pari a 75 (inferiore a quello del melone). I cocomeri sono inoltre particolarmente indicati per le diete dimagranti, sia per la capacità saziante, sia per lo scarso apporto calorico circa 28-30 kcal/100 gr di parte edibile senza alcun apporto di grassi
Considerato importante risorsa idrico salina per le popolazioni dell’africa, contiene interessanti quantità di vitamina A, C e potassio
La colorazione rossa dipende dalla presenza dei preziosi Carotenoidi, dalla potente azione antiossidante Attenzione ad evitare il consumo dei semi, perché contengono sostanze con una forte attività purgante. Inoltre le sostanze aromatiche presenti in questo frutto possono risultare poco digeribili nei bambini con meno di tre anni.
Come sempre succede nel mondo naturale, la natura ci propone questo ortaggio nel momento più opportuno : d'estate, quando il caldo richiede al nostro organismo un maggior consumo di liquidi e di minerali che ci aiutino a recuperare energia e forze. Oltre che consumato da solo, il cocomero si presta molto bene a piatti come le insalate estive, in associazione con pomodori, carote, spinaci, cipolle, lattughe e ravanelli.
Se si pensa, poi, che anticamente era solito essere deposto nelle tombe dei faraoni come mezzo di sostentamento per la vita nell’aldilà, si può intuire come il cocomero possa essere considerato quasi un elisir di lunga vita .
Tra i frutti estivi più amati in questa stagione, vi è la pesca (Prunus persica) al punto da rappresentare un quarto dell’intera frutta consumata nella calda stagione. Dissetante e ipocalorica, favorisce l’abbronzatura grazie all’elevato contenuto di vitamina A. L’albero del pesco è originario della Cina, dove viene considerato simbolo di immortalità. Da qui, al seguito delle carovane di mercanti, venne introdotto in Persia e successivamente, grazie ad Alessandro Magno, in tutto il bacino mediterraneo. I Romani conobbero la pesca solo nel I secolo d.C. e, credendola di provenienza persiana, le attribuirono il nome botanico di Prunus persica. Gli antichi Egizi avevano consacrato la pesca ad Arpocrate, dio dell’infanzia e non a caso le guance dei bambini, per la loro morbidezza e carnosità vengono paragonate proprio alla pesca.
Il profumo che emana è ottenuto dalla combinazione di oltre 80 sostanze volatili, dal punto di vista nutrizionale una pesca contiene un’altissima percentuale di acqua (90%), oligoelementi (tra cui ferro e potassio, calcio e zinco), fibre, vitamina C (fornisce il 10% del fabbisogno quotidiano) e provitamina A (fornisce il 50% dell’apporto quotidiano consigliato). La sua polpa succosa aiuta a sopportare meglio la calda stagione in quanto disseta e contribuisce a reintegrare i sali minerali perduti con il sudore e inoltre sembra avere delle grandi proprietà soporifere, utile perciò a chi soffre di insonnia estiva. Nonostante il suo sapore dolcissimo, la pesca non è affatto ipercalorica. Ricca di fibra insolubile, ha un elevato indice di sazietà ed è pertanto indicata come rompidigiuno e per chi vuole restare leggero e in forma. Al riguardo, si consiglia di consumarla lontano dai pasti in quanto richiede una digestione “acida” che, contrastando con carboidrati e latticini, può creare fastidiose fermentazioni intestinali. La pesca è ad ogni modo un frutto di facile digestione e per questo è particolarmente indicata alle donne in gravidanza, a chi soffre di gastriti iposecretive, di insufficienza epatica e di patologie intestinali in cui prevale stipsi e disidratazione.
Le proprietà di questo frutto fanno si che la pesca possa essere utilizzata come spuntino energetico e rinfrescante: elevata presenza di zuccheri con sole 25 calorie per 100 g, e alto contenuto di acqua ,l’indice glicemico varia da 28 a 56; come disintossicante: è leggermente lassativa e diuretica. Ha anche azione vermifuga, per la presenza dell’acido cianidrico ( a tal proposito bere troppo dopo aver mangiato una o più pesche potrebbe causare indigestione: l’acido cianidrico, contenuto in proporzioni infinitesimali nel frutto, è infatti incompatibile con l’acqua) .
E’ Antiossidante, per la presenza di composti fitochimici fenolici, stimola la produzione dei succhi gastrici , regola la pressione arteriosa e il sistema nervoso per l’alto contenuto di manganese e potassio. Protegge da disturbi comuni come insonnia estiva, nervosismo e debolezza.
Protegge occhi e pelle, per la discreta quantità di Beta carotene, che nell’organismo si trasforma in retinolo o vitamina A, rafforza denti e ossa, per il contenuto di fluoro e, non da ultimo, stimola la melanina, favorendo l’abbronzatura e aiutando la pelle a mantenersi giovane e fresca
In cosmesi la pesca viene ampiamente sfruttata: il suo succo è un eccellente tonico per il viso, impiegato anche per attenuare le macchie cutanee; la polpa per le sue proprietà idratanti, esfolianti e sebo-riequilibranti viene utilizzata per la preparazione di creme, maschere, saponi e oli da bagno.
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